Ex consigliere provinciale Bevilacqua condannato per estorsione
Gianpaolo Bevilacqua, ex vice presidente della Sacal, ex consigliere provinciale ed esponente politico del Pdl, è stato condannato dal tribunale di Lamezia Terme a 4 anni e 8 mesi di reclusione, perché ritenuto colpevole del reato di estorsione. È stato invece assolto dall'ipotesi di concorso esterno in associazione mafiosa. Bevilacqua dovrà risarcire il comune lametino con 15mila euro e l’associazione antiracket con 10mila euro.
L'ex consigliere è finito nell’inchiesta Perseo, e per gli inquirenti avrebbe “fornito un concreto, consapevole e volontario contributo di natura materiale e morale ai componenti delle famiglie Notarianni e Giampà”, tanto da impegnarsi per "l'assegnazione di appalti o posti di lavoro in cambio del costante impegno elettorale da parte degli esponenti della cosca", producendo quello che per il gip sarebbe “un patto elettorale politico-mafioso”.
Il Tribunale lametino ha inoltre condannato a 7 anni di carcere e 40mila euro di multa Pasquale Notarianni accusato di associazione, estorsione, detenzione e spaccio. Nella precedente udienza il pm Elio Romano aveva chiesto una condanna a 12 anni più una multa di 120mila euro, mentre per Bevilacqua aveva chiesto una pena di dieci anni di reclusione.
L'indagine "Perseo" è scattata il 26 luglio 2013 con l'arresto di 65 persone ritenute affiliate al clan Giampà di Lamezia. Tra queste anche politici, imprenditori, avvocati, medici e appartenenti alla polizia penitenziaria.