Arrestato boss latitante nel reggino, era nascosto in un bunker
All'interno di un bunker di contrada Ricciolino a Benestare, nel reggino, è stato scoperto e arrestato il latitante Santo Vottari, 45 anni, meglio noto come “il professore”. La latitanza di Vottari, durata circa 10 anni, è stata stroncata dai Carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria, supportati dallo squadrone Cacciatori, all’alba di stamani.
Santo è figlio di Giuseppe Vottari, assassinato a Bruzzano Zeffirio il 2 ottobre del 1986 a seguito di un summit chiarificatore di due clan rivali operanti nel comprensorio di Motticella; ed è nipote di Francesco Antonio Vottari, capostipite dell'omnima famiglia, i “Frunzu”, inquadrata nella cosca “Pelle-Vottari”, che si contrappone a quella dei "Nirta-Strangio”.
Ricercato dall'esecuzione dell’Operazione “Fehida”, in seguito alla quale ricevette una condanna a 10 anni, Vottari è oggi considerato il reggente dell'omonimo clan che ha scritto una storia di 'ndrangheta macchiata di sangue nel reggino e non solo. Per gli investigatori, infatti, è uno dei protagonisti della faida di San Luca fra i Pelle-Vottari e i Nirta-Strangio, culminata nella strage di Duisburg del ferragosto 2007.
Sebbene sia stato assolto dall'accusa di omicidio, Vottari è sempre stato considerato dagli inquirenti uno dei responsabili della "strage di Natale", avvenuta il 25 dicembre del 2006.
Nell’agguato, ritenuto uno dei più feroci della faida, morì sotto una raffica di kalashnikov Maria Strangio, 33 anni, sorella di Sebastiano Strangio e moglie di Giovanni Nirta, considerato uno dei capi dell’omonima cosca e vero obbiettivo dell’agguato. Insieme alla donna rimasero feriti anche il figlio, un bimbo di soli 5 anni, Francesco Colorisi, 23 anni e Francesco Nirta, 32 anni.