Concerto in memoria di Vinci, stop del parroco per la chiesa madre di Limbadi
Questo concerto non si deve fare. O almeno non nella chiesa madre di Limbadi. È la decisione del parroco don Ottavio Scrugli che ha deciso di non far suonare l’Orchestra giovanile “Falcone Borsellino” di Catania a distanza di un anno dal brutale omicidio del giovane Matteo Vinci, ucciso da un’autobomba. Nell’occasione è rimasto ferito, ma per puro miracolo vivo, anche il padre Francesco.
Il prete ha infatti comunicato ai referenti della “Città invisibile”, ente che ha creato e che gestisce l’orchestra Falcone Borsellino, che “la chiesa è un luogo di culto” e che quindi “non si presta ad altre manifestazioni”.
I responsabili della Fondazione non hanno mollato e hanno cercato di rassicurare il parroco, affermando che l’orchestra avrebbe suonato un repertorio classico del tutto rispettoso del luogo (Vivaldi, Bach, Corelli, tutti autori di musica sacra cristiana) e che i bambini sono sempre stati ammessi in tutte le chiese cattoliche, hanno suonato per papa Francesco in piazza San Pietro, dentro la Basilica di San Francesco ad Assisi, nel Duomo di Monreale, di Acireale, nella Cappella Palatina di Palermo, nelle basiliche delle benedettine e dell’arcidiocesi di Catania.
Ma, nonostante le rassicurazioni, il prete ha ribadito il diniego. Per questo motivo i responsabili hanno lanciato un appello alle Istituzioni, e al vescovo di Mileto monsignori Luigi Renzo e allo stesso papa Francesco perché “intervengano personalmente a rimuovere gli ostacoli che impedirebbero al parroco di ricevere una manifestazione per Matteo Vinci e soprattutto, per affermare una ferma condanna della ‘ndrangheta e stare vicina alle vittime del territorio”.