Crotone. Consorzio sportivo “Momenti di gloria” querela dirigente del Comune
I rappresentanti delle società aderenti al consorzio sportivo “Momenti di gloria” comunicano di aver presentato denuncia querela contro il dirigente del Comune di Crotone Gangemi, e ciò in conseguenza delle diffide datate 16 e 19 maggio scorsi indirizzate al Consorzio.
Le diffide, spiegano i legali del consorzio, "si accaniscono contro chi disinteressatamente in questi anni si è dedicato alla pratica dello sport nella nostra città".
Il divieto di “introdursi e utilizzare l’immobile ed i beni ivi contenuti senza la preventiva autorizzazione dello scrivente Settore ed in assenza del completamento, in contraddittorio, della richiamata attività di consistenza” appare al Consorzio "inutilmente emulativo, lesivo dell’immagine e dell’onorabilità delle Società sportive, essendo palesemente rivolto a voler mortificare chi come le società consorziate non intende prestare acquiescenza a comportamenti ed atti che stanno completamente distruggendo un patrimonio fatto di sacrifici e straordinari risultati sportivi conseguiti in campo nazionale ed internazionale in tutti questi anni, pregiudicando gravemente l’immagine del Consorzio".
«Con la sua comunicazione – si legge nel comunicato – il Comune di Crotone lascia intendere che le società sportive e consorziate potrebbero appropriarsi indebitamente delle attrezzature di proprietà comunale o addirittura rubarle. La diffida inviata dal Comune al Consorzio priva i consorziati della possibilità di accedere alla struttura anche soltanto per prelevare i propri stessi beni e cioè le stesse attrezzature sportive di proprietà di cui si preclude l’utilizzo perciò persino al di fuori del Palamilone. Il dirigente non ha evidentemente inteso considerare che l’atto di concessione con cui il Consorzio è stato immesso nella disponibilità del Palamilone, contrariamente a quanto temerariamente sostenuto dall’amministrazione comunale, è stato giudica dal Tar della Calabria come un atto legittimo e che pertanto in tutti questi anni il Consorzio “Momenti di Gloria” ha legittimamente posseduto ed utilizzato il Palamilone. Doveroso precisare che nel periodo che ha preceduto la gestione del Consorzio il Palamilone è stato bonificato e rimesso nelle condizioni di operare dal lavoro volontario e prestato a titolo gratuito di tanti giovani, veri e propri “angeli del fango” che capitanati dal professor Aldo Brugellis hanno ripulito il Consorzio dal fango, dalla sporcizia preservandolo dall’incuria».
«In tutti questi anni – ricorda il comunicato – il Consorzio “Momenti di gloria” ha scrupolosamente manutenuto l’immobile preservandolo da atti vandalici e consentendo in esso lo svolgimento della pratica sportiva a condizioni economiche per gli utenti che sicuramente non potranno essere garantite dalla gestione di un soggetto avente scopo di lucro e peggio che mai da quella che si prospetta essere la gestione Akrea, di cui tutti conosciamo la proverbiale efficienza, senza considerare quello che dovrebbe essere il crescente impegno al quale la stessa viene chiamata causa l’emergenza Covid. Per giunta il Comune di Crotone in questo suo intento “punitivo” arriva a pretendere nella sua ultima comunicazione il pagamento dei costi delle utenze fino al rilascio effettivo dell’immobile e ciononostante venga impedito l’accesso al Palamilone, arrivando al punto di minacciare il distacco delle utenze».
«Il dirigente comunale – prosegue la nota – richiede inoltre che le società consorziate producano il titolo di proprietà delle attrezzature presente all’interno del Palamilone, così imponendo una singolare inversione dell’onere della prova che imporrebbe ai consorziati l’onere di una probatio diabolica fallita la quale pare di poter comprendere che il Comune potrà persino appropriarsi dei beni mobili e attrezzature sportive presenti nella struttura. Del resto ove le attrezzature sportive installate all’interno del Palamilone saranno sgombrate ed asportate, al di la dei costi cui si dovranno far carico in modo del tutto inaspettato quanto improvvido le società consorziate che avranno difficoltà persino nel immagazzinare e custodire detti beni, ne conseguirà l’inutilizzo in concreto della struttura per tutta una serie di discipline sportive che in mancanza di specifiche e dedicate attrezzature non potranno più essere praticate nella nostra città».
«Un comportamento quello del Comune – aggiunge il consorzio – autolesionista e distruttivo, foriero solo ed esclusivamente di costi per la comunità e di futuri contenziosi i cui mandati professionali, immaginiamo, il commissario Costantino è già pronta a conferire a valenti professionisti i cui costi graveranno ulteriormente sulle spalle di una comunità evidentemente sin troppo atterrita dalla triste quotidianità per essere in grado di reagire.
«Di quanto accaduto il Consorzio ha ritenuto di dovere informare non solo la Procura della Repubblica ma anche il ministero dell’Interno e l’Autorità nazionale anticorruzione affinché adottino i dovuti e necessari provvedimenti», conclude il consorzio.