Crotone, omicidio Stefano D’Arca: condannati nonno e nipote
Doppia condanna per l’omicidio di Stefano D’Arca, cinquantaquattrenne crotonese ucciso l’8 marzo del 2019 nei pressi di un noto bar cittadino con cinque colpi d’arma da fuoco (QUI).
La corte di assise di Catanzaro ha infatti condannato i due principali indagati: Francesco Pezziniti e Giuseppe Cortese, rispettivamente nonno e nipote (QUI).
Secondo quanto ricostruito allorta dalla Squadra Mobile, Cortese - all’epoca ventinovenne – sarebbe andato a recuperare una pistola detenuta illegalmente da suo nonno in un hotel poco distante, a seguito di alcuni comportamenti molesti e danneggiamenti provocati dal D’Arca all’interno del suo locale.
Tuttavia, una volta giunto sul posto, l’anziano avrebbe impugnato l’arma e fatto ripetutamente fuoco contro la vittima.
Fù lo stesso Pezziniti a chiamare poi il 113 e ad autodenunciarsi, assumendosi ogni responsabilità dell’accaduto. Sono stati però condannati entrambi per omicidio volontario: Pezziniti dovrà scontare 15 anni e 7 mesi di reclusione, Cortese invece – accusato anche di concorso anomalo in omicidio – 11 anni.