Caso Bergamini, testimonia ispettrice di Polizia: “Nessun segno di trascinamento”
“Sui reperti … non c'era alcun segno di trascinamento”. Questa la deposizione resa dall’ispettrice di Polizia Ornella Quintieri nel corso del nuovo processo sulla morte del calciatore Donato “Denis” Bergamini, che vede imputata l’ex fidanzata Isabella Internò con l’accusa di omicidio.
“Il Ris di Messina concluse che il corpo di Donato Bergamini era stato sormontato in posizione supina” afferma ancora la teste, ricordando che “il portafogli, l'orologio, la catenina e le scarpe erano in buone condizioni e queste ultime presentavano soltanto tracce di usura”.
Secondo quanto riportato a seguito della tragedia, il corpo di Bergamini sarebbe stato trascinato per almeno 59 metri, così come rilevato al tempo.
Per l’ex compagna del calciatore Denis avrebbe deciso di lasciare il calcio per trasferirsi all’estero, ma al termine di un litigio si sarebbe gettato sotto un camion in transito “con uno scatto repentino, compiendo un tuffo simile a quello effettuato in una piscina”.
Ipotesi che però è stata avversata dalla testimone, che ha ricordato come in quella circostanza il giocatore del Cosenza “non aveva bagagli, pochi contanti e un assegno di 8 milioni di lire (lo stipendio mensile del Cosenza), non aveva passaporto o altri documenti”.
Dopo alcuni momenti concitati in aula, l’udienza è stata aggiornata al prossimo 16 dicembre.