Processo Miramare, chiesto il rinvio a giudizio per Giuseppe Falcomatà

Reggio Calabria Cronaca
Giuseppe Falcomatà

L'ex sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, deve essere rinviato a giudizio nel processo Miramare (QUI), nel quale era stato già condannato in appello assieme all'intera giunta della sua amministrazione. Questa la richiesta del procuratore Giovanni Bombardieri e dal pubblico ministero Stefano Musolino.

A seguito dell'inchiesta il Comune della città dello Stretto si sarebbe dovuto costituire parte civile per chiedere poi un risarcimento danni al primo cittadino ed agli assessori: circostanza che non si è verificata, perché, secondo gli inquirenti "in qualità di sindaco ed insieme di imputato", Falcomatà avrebbe omesso "di astenersi dalla decisione inerente la costituzione o meno dell'ente comunale, quale parte civile in quel giudizio penale".

La nuova inchiesta nasce da una denuncia presentata lo scorso maggio dall'avvocato Italo Palmara, presidente del movimento Reggio Futura. Nel corso delle indagini sono state interrogate la dirigente dell'Ufficio legale Fedora Squillaci e la responsabile dello staff del sindaco Eleonora Albanese.

Nonostante il "reiterato sollecito ad assumere determinazioni da personale dipendente e qualificato" di Palazzo San Giorgio, il sindaco sospeso non avrebbe avviato la procedura per la nomina di un curatore speciale che avrebbe potuto costituirsi parte civile nel processo per conto dell'ente.

Per la Procura il sindaco avrebbe così violato un articolo del Testo Unico degli Enti locali in quanto "tratteneva a sé la decisione, non delegando a terzi la valutazione di assumere o meno l'iniziativa".

Da qui la contestazione del reato di abuso di ufficio che, secondo i pm, sarebbe stato commesso intenzionalmente da Falcomatà il quale, così, "procurava a sé ed agli altri imputati, già componenti della Giunta comunale da lui presieduta, un ingiusto vantaggio patrimoniale, conseguente al mancato risarcimento del danno subito dall'ente, nonché arrecava al Comune un danno ingiusto, derivante dal mancato esercizio dei suoi diritti e facoltà processuali, nonché della mancata cura delle sue aspettative economiche".