Cdm a Cutro, la protesta contro il Governo: “Vogliamo una vera politica di accoglienza”
L’arrivo a Cutro della premier Giorgia Meloni e di tutti i ministri è stato accolto anche da un gruppo di manifestanti - tra cui Cobas, Usb, gruppo Fabbrikando L'Avvenire - che imbracciando striscioni e cartelli con su scritto “not in my name” hanno inteso chiedere al governo “verità e giustizia” sulla vicenda del tragico naufragio (QUI), per le vittime decedute quella mattina del 26 febbraio scorso, e per le famiglie di quest’ultime.
All’arrivo del corteo di auto che accompagnava il presidente ed il membri del governo, sono così partite urla di “vergogna” e sono stati lanciati contro diversi pupazzi di pelouche.
“A 15 giorni dalla tragedia ancora non emerge la verità. E ieri volevano trasferire le salme. Vogliamo una vera politica di accoglienza” ha sottolineato uno dei manifestanti che erano fermi nella centrale piazza della Scacchiera, poco distante dalla sede del palazzo del Comune dove si è poi tenuto il Consiglio dei Ministri (QUI).
“Questa - è stato poi aggiunto - è una terra di emigrati e sappiamo cosa vuol dire lasciare la propria terra. La nostra è una manifestazione pacifica ma non ci vogliono qui, nonostante il permesso della Questura. Vogliono relegarci in un vicolo ma non ci sposteremo. Dovranno prenderci di peso”.