Strage Cutro. Voce sbotta: “dopo una settimana manco una telefonata dalla premier Meloni”
“Abbiamo aspettato una settimana, la comunità crotonese colpita da un dolore enorme, ha aspettato un suo messaggio, una sua telefonata, un suo cenno. In questa settimana i crotonesi si sono stretti nel dolore per le vittime di una tragedia immane ed in ogni modo, anche con una semplice preghiera, portando un fiore o un biglietto hanno voluto manifestare la loro vicinanza e solidarietà.
Esordisce così una lettera aperta inviata alla premier Giorgia Meloni fa Vincenzo Voce, sindaco del capoluogo pitagorico sulle cui coste, quelle di Steccato di Cutro, si è consumata la sciagura del naufragio che ha visto cadere vittime, finora, 69 persone, tra cui quindici bambini (QUI).
A distanza di una settimana, come abbiamo letto dall’incipit della missiva, Voce riferisce che il presidente del Consiglio dei Ministri non avrebbe mai contattato il primo cittadino per manifestare cordoglio, vicinanza o chissà cosa alla città e alle vittime.
“L’umanità - sbotta il sindato - probabilmente non farà risalire le classifiche della qualità della vita ma sicuramente rende orgogliosi di appartenere ad una comunità che ha saputo dimostrare come la solidarietà e l’apertura verso l’altro siano valori inalienabili ed irrinunciabili” e “questo popolo aspettava una testimonianza della presenza dello Stato, che è arrivata altissima dal Capo dello Stato. Ma è mancato il Governo, è mancata lei presidente”.
Voce chiede allora a Meloni che se non abbia ritenuto di portare la sua vicinanza come presidente del Consiglio, che almeno “venga a Crotone a portarla da mamma. Venga a conoscere cosa si è vissuto in un palazzetto dello Sport destinato alla vita e che è si è trasformato in un luogo di dolore e lacrime. Venga a condividere, da mamma, il dolore di altre mamme, dei figli senza più genitori, di donne, uomini, bambini che avevano una speranza ed ora non hanno neppure più quella” ribadisce il sindaco.
“Non le faccio colpa di non essere venuta da presidente del Consiglio, sicuramente avrà avuto altri importanti impegni” precisa poi il primo cittadino che invita la presidente del Consiglio a venire in città “in forma privata, se ritiene, da cittadina di questo paese. Venga in questa città che ha espresso fortissimo il sentimento di restare umani. Di guardare alle persone come tali e non come numeri.
Perché quelle bare che non hanno ancora nome non sono numeri. L’aspettiamo”, conclude Voce.