Ponte sullo Stretto, in Calabria sono circa 170 gli ettari da espropriare (la mappa)

Reggio Calabria Attualità

Sabato sera il Comune di Villa San Giovanni ha depositato le proprie osservazioni in merito al progetto del Ponte sullo Stretto. Un parere obbligato in vista della conferenza di valutazione per l'impatto ambientale dell'opera, nel quale la sindaca non ha mancato di evidenziare le evidenti criticità (LEGGI) riguardanti sopratutto lo snaturamento del contesto urbanistico e le conseguenti ripercussioni negative su abitanti ed attività commerciali.

Il Comune di Villa San Giovanni è infatti il centro abitato maggiormente interessato - sul versante calabrese - non solo dagli ipotetici lavori di costruzione dell'infrastruttura, ma anche dal maggior numero di espropri e da una serie di ripercussioni dirette, come lo stop imposto ai traghetti una volta ultimato il ponte con conseguente perdite in termini di posti di lavoro e di indotto.

Rimanendo sul tema degli espropri, è risaputo che l'attuale progetto prevede di impiegare un'area complessiva di circa 3,8 chilometri quadrati. Di questi, la maggior parte si trovano in Sicilia (2,1) ed i restanti in Calabria (1,7). Complessivamente, l'area da espropriare tra le provincie di Vibo Valentia e Reggio Calabria equivale a circa 170 ettari.


Sono direttamente interessati (QUI) i comuni di Campo Calabro, Gioia Tauro, Limbadi, Nicotera, Seminara, Terranova Sappo Minulio, Varapodio e Villa San Giovanni. Un'area molto vasta dove, sostanzialmente, si prevede di realizzare tutte le infrastrutture necessarie per accedere al ponte, e dunque collegamenti stradali e ferroviari dedicati.

L'area maggiormente interessata dai lavori sarà necessariamente quella di Cannitello, proprio nel comune di Villa San Giovanni, dove si prevede di far partire il collegamento verso la Sicilia. Qui è già stata realizzata una "variante" ferroviaria lunga poco meno di mezzo chilometro (QUI): costata 26 milioni, è stata già oggetto di un risanamento nel 2014 (LEGGI) e di un'opera di "mascheramento" nel 2020 (LEGGI), ed è ora inclusa nel progetto definitivo.

Subito dopo questa galleria infatti dovrebbe ergersi le due torri (alte circa 400 metri) a sostegno della campata, mentre nella parte a valle il progetto prevede la realizzazione di una articolata serie di collegamenti stradali - molti dei quali ipotizzati in galleria - da far sboccare poi nella "Piazza del Mediterraneo", ampio raccordo nel quale convergerebbero strade e ferrovie. Buona parte di questi collegamenti fanno parte delle opere complementari, da realizzare dunque in cantieri autonomi.