Il nuovo vescovo si racconta alla stampa crotonese: “mi metto in ascolto della vita”

Crotone Attualità
Monsignor Alberto Torriani

Si è raccontato, con toni cordiali, alla stampa, questa sera, monsignor Alberto Torriani, alla vigilia della cerimonia con cui domani, domenica 30 marzo, al Palamilone vedrà il suo insediamento (QUI) [AM1] come nuovo arcivescovo della diocesi di Crotone-Santa Severina.

Il presule ha parlato di un suo arrivo in città con lo “sguardo curioso, lo sguardo del cuore che sa che si trova nell'altro, nel qualcosa che non si conosce, una ricchezza innanzitutto, un bene”.

Perfino i suoi hobby, come quelli del tifo per la Juventus: “Mi piace passeggiare - ha detto - andare in bicicletta, lo facevo a Milano per le vie della città, nella stagione estiva e mi piacerebbe continuare anche qua”.

Ma anche la passione per la montagna e per la lettura, “anche di romanzi o di saggi non legati direttamente all'esperienza della chiesa religiosa, ma perché questo aiuta in quella curiosità a conoscere sempre di più il cuore degli uomini e delle donne di questi tempi”.

Monsignor Torriani ha sottolineato poi che la chiesa, nell’anno giubilare,apre le porte alla speranza, sicuramente; il mio ministero ha evidenziato - ha un inizio, ed è proprio bello che sia così, in un luogo legato anche all'umanità”.

Il riferimento è al PalaMilone, struttura che come si ricorderò ha avuto il triste onere di ospitare le salme dei migranti morti nella tragedia di Steccato di Cutro (QUI).

Il neo arcivescovo si è poi rivolto ai parroci a cui ha chiesto di “costruire una fraternità” e di aiutarlo ad esercitare il suo ministro, aggiungendo che “la fede, anche popolare, è il linguaggio di questa terra è la ricchezza anche di questa terra, in cui io vengo per servire, per imparare anche questo linguaggio che non è il dialetto ma il dialetto della fede che è quello della vita comune”.

Monsignor Torriani ha inoltre annunciato che scriverà una lettera pastoralequando - ha però sottolineato - sarò in grado di conoscere la realtà, intuirne le ricchezze, capirne le dinamiche all'interno anche di una chiesa e saper indicare all'interno di questa chiesa i passi da compiere”.

Ed ha proseguito: “Mi metto in ascolto della vita, mi piace dirlo così; è fatta dai volti delle persone, dai miei sacerdoti, dai laici, da chi aiuta nelle parrocchie, dentro anche esperienze di chiesa differenti”.

Ha anche accennato alle visite svoltesi nella giornata di venerdì, in carcere, all’ospedale San Giovanni di Dio dell’incontro con i giovani, in serata, nella parrocchia di Santa Rita.

All’arcivescovo i giornalisti presenti hanno infine donato un pezzo della Summe Love, l’imbarcazione naufragata a Steccato di Cutro che monsignor Torriani ha assicurato conserverà nella propria cappella.