Crotone, il quadro della Madonna si trasferisce nella chiesa dell’Immacolata

Crotone Attualità
Monsignor Claudio Maniago

Il quadro grande della Madonna di Capocolonna, dai primi giorni di gennaio sarà esposto nella chiesa dell’Immacolata e non più nell'arcivescovado di Crotone, essendo ancora chiusa la cattedrale poiché soggetta a profondo restauro.

D’altro canto la pregiata raffigurazione che è sistemata nell’Immacolata, e raffigurante la stessa Vergine, da oggi sarà consegnata alla Soprintendenza per esser sottoposta anch'essa a restauro.

Queste le due notizie comunicate questa mattina dall’amministratore apostolico della diocesi di Crotone, monsignor Claudio Maniago, in occasione del suo messaggio per il Natale.

Il vescovo ha sottolineato che questo queste festività saranno per la città di attesa: del nuovo vescovo, don Alberto Torriani, che è stato già designato (QUI) ma che arriverà tra qualche mese; e dell’anno giubilare.

Quanto proprio a quest’ultimo appuntamento, Maniago ha reso noto che i luoghi giubilari della diocesi designati sono la chiesa dell’Immacolata, a Crotone; il santuario del santissimo Ecce Homo a Mesoraca; il santuario della Madonna della Scala a Belvedere Spinello; il santuario della Madonna Greca di Isola di Capo Rizzuto; ed il santuario della Madonna d’Itria, a Cirò Marina.

L’amministratore apostolico, nell’incontro di questa mattina ha fatto sapere poi che come sede giubilare ci sarà anche la Cappella dell’ospedale di Crotone, il “San Giovanni di Dio”, fornendo anche qualche informazione sulla progettazione che riguarda la cattedrale, ormai chiusa da tempo.

In merito, ha spiegato che proprio per la complessità degli interventi ci vorrà del tempo e che un’altra difficoltà sia dovuta al fatto che i finanziamenti per porre rimedio alle criticità, anche strutturali, del Duomo, provengano da diverse fonti e che questo comporti ulteriori lungaggini.

Maniago ha però ribadito che il tutto sta evolvendo verso la soluzione migliore per arrivare alla progettazione ed ai successivi lavori, sottolineando l’appoggio costante ricevuto dalla soprintendenza.

Rivolgendosi, infine, ai fedeli ha augurato che quello che sta arrivando sia un Natale a servizio della collettività, più giusto. “Non solo – ha continuato – credendo nella giustizia, ma anche ma anche credere che c'è un modo giusto di comportarci. C'è un modo giusto che segna le nostre azioni e che rende quello che facciamo come portatori di bene o portatori di male, portatori di speranza oppure di disperazione. Ecco . ha concluso - che sia davvero un Natale in cui tutti ci sentiamo e vediamo in modo più giusto”.