Ha ucciso la fidanzata, omicida sotto controllo in cella
È tenuto sotto controllo, nella cella in cui è rinchiuso, Daniele Gatto, il 29enne che nella tarda serata di domenica scorsa a Lamezia Terme ha strangolato la fidanzata, Adelina Bruno, infierendo poi sul volto, sfigurandola. Al personale del carcere di Lamezia la polizia, che ieri ha proceduto al fermo, ha richiesto una stretta sorveglianza nei confronti del giovane nel timore che possa compiere gesti inconsulti. "A dire il vero - ha detto un investigatore - Gatto non sembra pentito per quello che ha fatto, ma è bene tenerlo sotto controllo perché i suoi comportamenti possono essere imprevedibili". Entro domattina, intanto, dovrà essere convalidato il fermo di Gatto, accusato di omicidio volontario aggravato dai motivi abbietti e dal vilipendio di cadavere. Dalle indagini è emerso che Gatto non ha premeditato l'omicidio, che è stato la conseguenza di una sua reazione dopo che la fidanzata gli aveva detto che voleva lasciarlo. Il sostituto procuratore della Repubblica cittadina, Luigi Maffia, ha conferito al medico legale, Massimo Rizzo, l'incarico per l'effettuazione dell'autopsia sul cadavere della ragazza. L'esame dovrà stabilire le cause della morte della giovane. Bisognerà accertare, in particolare, se Adelina Bruno fosse già morta quando Gatto, dopo averle stretto una corda al collo per strangolarla, ha infierito sul suo corpo con una grossa canna. Il dubbio degli inquirenti, infatti, è che la ragazza non sia morta per strangolamento, ma per i colpi infertile in testa.