Wwf e Comitato civico: ambiente e salute a rischio nella Valle dell’Oliva
In occasione del sopralluogo di oggi della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo nella valle del Fiume Oliva nei pressi di Amantea, a Cosenza, in Calabria, tristemente nota come “Valle dei veleni”, il WWF e il Comitato Civico Natale De Grazia hanno consegnato un Promemoria agli europarlamentari con denunce e proposte per la messa in sicurezza e la bonifica dell’area.
L’appello alla commissione europea. “Rivolgiamo un appello alla Commissione Ambiente del Parlamento Europeo affinchè solleciti un intervento della Commissione Europea sul Governo italiano per la messa in sicurezza e la bonifica della Valle dei Veleni, nel rispetto dei principi comunitari ‘chi inquina paga’, di prevenzione e precauzione”, dichiara Raniero Maggini, Vice Presidente del WWF Italia.
Veleni seppelliti e aumento dei tumori: il promemoria. Nel Promemoria si rileva che tutte le indagini compiute da organi ufficiali (Arpacal, CNR, Università di Cosenza, Regione Calabria, Arpa Emilia Romagna, Vigili del Fuoco, ecc.), ultima la “caratterizzazione”, degli inquinanti presenti nella valle del fiume Oliva conclusa nel 2010 da ISPRA (l’Istituto per la protezione e la ricerca ambientale che fa capo al Ministero dell’ambiente, della tutela del territorio e del mare), confermano nella sostanza gli elevati rischi per la salute umana e l’ambiente nella Valle dell’Oliva dovuti, tra l’altro, alle alte concentrazioni di metalli pesanti (tra cui il mercurio, il cromo totale, il cadmio e il cobalto), di sostanze chimiche altamente nocive (quali l’arsenico), di contaminanti cancerogeni quali diossine e furani, di idrocarburi, di radionuclidi artificiali con elevata radio-tossicità (antimonio 124, cadmio 109 e cesio 137), provocati dallo sversamento e dal seppellimento illegali di rifiuti e sostanze pericolose.
Nel Promemoria si ricorda che le sostanze indicate hanno effetti biologici importanti tra i quali spicca, per la maggior parte di esse, la capacità di indurre patologie tumorali, come confermato dalla classificazione sviluppata dalla International Agency for Reasearch on Cancer (IARC) dell’Organizzazione Mondiale di Sanità - OMS.
Inoltre nel Promemoria si ricordano gli accertamenti compiuti nell’ambito dell’attività giudiziaria della Procura della Repubblica di Paola, che recentemente ha portato agli arresti di un imprenditore locale, finalizzata alla individuazione delle responsabilità del grave inquinamento della Valle del fiume Oliva e all’accertamento dei possibili effetti sulla salute umana già presenti nella popolazione residente nel territorio interessato dal grave inquinamento.
Nel Promemoria si richiamano le valutazioni del Consulente Tecnico d’Ufficio della Procura della Repubblica di Paola, nelle quali tra l’altro si rileva:
- l’esistenza di un eccesso statisticamente significativo di mortalità nell’area nel distretto sanitario di Amantea rispetto al restante territorio regionale, dal 1992 al 2001;
- un eccesso statisticamente significativo di ricoveri ospedalieri rispetto al rimanente territorio regionale, dal 1996 ad oggi, nel distretto sanitario di Amantea ed in particolare nel comune di Serra d’Aiello;
- l’esistenza di un pericolo attuale per la popolazione residente nei territori dei comuni di Amantea, San Pietro in Amantea e Serra d’Aiello, circostante al letto del fiume Oliva a sud della località Foresta (centri di Campora San Giovanni, Coreca e Case sparse comprese tra il mare e la località Foresta) dovuto alla presenza di contaminanti ambientali capaci di indurre patologie tumorali e non (metalli pesanti, radionuclidi artificiali).
- l’entità del consistente danno ambientale sia in ragione della tipologia delle sostanze presenti che in rapporto al luogo in cui sono dismesse (con un rapporto stretto con il letto del fiume Oliva). Menzione specifica e particolare merita il rilievo di radionuclidi artificiali ed in particolare dell’isotopo del Cesio 137 (137Cs), la cui presenza e diffusione impone azioni tese ad una caratterizzazione ulteriore e rende la fattispecie del danno ambientale assai più grave dato anche l’ eccesso di tumori maligni della tiroide nei territori più prossimi ai siti di contaminazione.
Per questi motivi il WWF e il Comitato Natale De Grazia hanno chiesto alla Commissione ambiente del Parlamento europeo di portare a conoscenza dell’europarlamento e della Commissione Europea la vicenda della valle del fiume Oliva affinché si intervenga sul Governo italiano su tre direttrici perché:
- le autorità ambientali italiane (Ministero dell’ambiente e ISPRA) e quelle sanitarie (Ministro della Sanità e Istituto Superiore di Sanità) procedano alla messa in sicurezza dal punto di vista igienico-sanitario e ambientale e alla bonifica della Valle dell’Oliva, nel rispetto del principio di precauzione, di cui all’articolo 191 del Trattato dell’Unione Europea
- le autorità ambientali e sanitarie italiane rispettino appieno gli obblighi stabiliti dalla Convezione UN/ECE sull'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale ("Convenzione di Arhus").
- le autorità ambientali e sanitarie italiane collaborino attivamente con la Magistratura penale (come già fatto da ISPRA), contribuendo ad accertare il danno agli habitat naturali e alle risorse idriche e le relative responsabilità, in coerenza con quanto stabilito dalla Direttiva 2004/35/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 aprile 2004, sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale.
“Una situazione di emergenza che va affrontata con senso di responsabilità, efficacia ed efficienza dalle autorità italiane a cui ci rivolgiamo perché sia data continuità e sviluppo all’impegno delle istituzioni”, dichiara Gianfranco Posa, portavoce del Comitato Civico Natale De Grazia.