Il comitato civico “Natale De Grazia” ammesso parte civile nel processo sul fiume Oliva
La decisione è stata assunta dalla Corte d’assise di Cosenza che durante l’udienza di ieri ha sciolto la riserva anche sulle altre richieste di parte civile avanzate da enti locali, associazioni ambientaliste, rappresentanze sindacali e soprattutto dai familiari delle vittime.
La Corte ha cosi deciso di rigettare le eccezioni sollevate dagli avvocati dei cinque imputati -l’imprenditore di Amantea Cesare Coccimiglio e i quattro proprietari dei terreni risultati contaminati - che a vario titolo dovranno rispondere dell’accusa di disastro ambientale, avvelenamento delle acque e discarica abusiva di rifiuti contaminati da metalli pesanti, che avrebbero favorito la diffusione di malattie tumorali nella zona provocando la morte di un pescatore e lesioni gravi ad un suo amico.
I familiari di Giancarlo Fuoco, il pescatore deceduto, sono tra le parti ammesse nel procedimento giudiziario che si aggiungono ai familiari di un operaio della ditta Coccimiglio e di alcuni abitanti dell’area dell’Oliva.
“Essere parte civile nel processo – ha dichiarato il presidente del comitato Gianfranco Posa – ci permetterà di seguire da vicino l'evolversi di una vicenda sulla quale ci stiamo battendo da anni. Il nostro auspicio è che emerga al più presto tutta la verità sull'inquinamento della valle dell'Oliva e le responsabilità di chi ha causato questo enorme disastro del nostro territorio, che si dovrà far carico della bonifica dei luoghi contaminati”.
Tra le parti ammesse anche il Ministero dell’Ambiente e la Regione Calabria che appresenteranno i pubblici interessi insieme ai comuni di Amantea, San Pietro in Amantea e Serra d'Aiello, questi ultimi già ammessi dal gup di Paola nell’udienza preliminare. La Corte d’Assise ha ammesso anche la Cgil di Cosenza, che ha presentato oggi la sua richiesta, il Wwf Italia, la Legambiente Calabria, il Forum Ambientalista, l'associazione Anpana e i Vas.