Guccione: approvare nuova legge su termalismo in Calabria
La IV Commissione regionale “Ambiente e Territorio” ha ripreso l’esame della legge sul termalismo in Calabria, precedentemente sospeso per mancanza di copertura finanziaria.
Oggi, grazie anche all’impegno del presidente della Commissione, on. Alfonso Dattolo, la proposta di legge, che aveva visto il contributo di tutti i gruppi consiliari, può rapidamente essere portata all’esame del Consiglio regionale ed approvata.
“Il settore del termalismo in Italia –ha commentato, a margine della riunione, il Consigliere regionale del Pd, on. Carlo Guccione nella sua qualità di membro della Commissione- conta 378 stabilimenti distribuiti in 20 regioni e 170 comuni, occupa oltre 100 mila addetti in maniera diretta o attraverso le imprese dell’indotto e produce un fatturato di oltre tre miliardi di euro all’anno. Esso, quindi, può rappresentare un fattore strategico per lo sviluppo della Calabria in cui, già oggi, con i suoi diecimila addetti, rappresenta un fattore occupazionale di notevole importanza. Dalla legge in discussione, infatti, può ricevere nuovo impulso e diventare un ulteriore elemento di sviluppo e sostegno economico-occupazionale, a patto che sappia coniugare termalismo e benessere con mare, montagna, storia, cultura ed enogastronomia.
Il termalismo, insomma, deve diventare anche in Calabria, dove esistono stazioni termali che possono benissimo competere con le più note stazioni termali del nostro Paese, un vero e proprio distretto territoriale, attraverso l’istituzione di un marchio di qualità del benessere termale e l’integrazione, la promozione e la valorizzazione di tutte le attività turistiche collegate al territorio”.
“L’approvazione della nuova legge –ha aggiunto Guccione- deve servire, dunque, a rinnovare ed innovare questo settore in Calabria, favorendo il sostegno di nuovi processi di allargamento e miglioramento dei servizi e colmando il ritardo pesante di una regione in cui l’ultima legge riguardante questo settore è stata approvata oltre 28 anni fa”.
“Il nuovo strumento legislativo –ha concluso il Consigliere regionale del Pd- deve servire, infine, anche a sfruttare al meglio le tante risorse comunitarie che possono essere utilizzate per sviluppare un sistema, quello del termalismo, del fitness e del benessere appunto, che deve essere necessariamente integrato alla salvaguardia dell’ambiente, del paesaggio e del territorio, alla valorizzazione del mare e della montagna ma, soprattutto, deve diventare qualitativamente appetibile sui mercati nazionali ed internazionali”.