Termalismo: Commissione “Ambiente e Territorio” ha approvato proposta di legge
La IV Commissione regionale “Ambiente e Territorio” ha approvato all’unanimità la proposta di legge sul termalismo che era stata accantonata per la mancata copertura finanziaria da parte della Giunta regionale calabrese. Numerosi gli emendamenti approvati, molti dei quali presentati dal Consigliere regionale on. Carlo Guccione a nome del gruppo del Pd, che hanno permesso di migliorare la proposta di legge presentata dal relatore on. Dattolo, a cui va dato il merito di avere costretto l’intera Commissione e la Giunta regionale a ricercare tutte le condizioni necessarie per l’approvazione all’unanimità della legge che sarà varata definitivamente nella prossima seduta del Consiglio regionale della Calabria fissata per il 3 agosto prossimo.
“La Calabria –ha dichiarato Carlo Guccione, membro della IV Commissione regionale- è una regione che non legiferava in questa materia dal 1984 e che non aveva mai ottemperato, fino ad oggi, alla legge quadro nazionale del 2000 che imponeva un’apposita legislazione regionale sul termalismo. Dopo 30 anni, dunque, il Consiglio regionale calabrese sarà chiamato ad approvare finalmente la legge di promozione e valorizzazione del termalismo in Calabria. Uno strumento che sicuramente darà nuovo impulso ad un settore strategico per lo sviluppo della nostra regione e che, attraverso azioni di innovazione potrà favorirne il sostegno per il miglioramento e l’allargamento dei servizi e permettere così anche una migliore utilizzazione delle risorse comunitarie per sviluppare un sistema, quello del termalismo, del fitness e del benessere appunto, che deve necessariamente integrarsi con la valorizzazione dell’ambiente, del paesaggio, del territorio, del mare e della montagna, dei beni architettonici e religiosi e deve diventare qualitativamente appetibile sui mercati nazionali ed internazionali”.
“La proposta di legge –prosegue il Consigliere regionale dei democrat- prevede, inoltre, che i soggetti a cui potranno essere concessi i finanziamenti possono essere enti locali, imprese private e pubbliche o a partecipazione pubblica ed individua anche i seguenti comuni di Lamezia Terme, Galatro, Locri, Spezzano Albanese, Guardia Piemontese, Acquappesa, Cassano allo Jonio, Cerchiara di Calabria e Cotronei come comuni termali calabresi. Un settore nevralgico come il termalismo, che già oggi in Calabria assicura una occupazione diretta ed indiretta a 3000 addetti può, dunque, allargare ulteriormente l’offerta turistica regionale”. “Per fare tutto questo, però –conclude Guccione- è necessario innanzitutto che le Asp sblocchino al più presto i pagamenti arretrati delle prestazioni termali, che rischiano di mettere in seria difficoltà le imprese che vantano crediti per somme che superano anche i due milioni di euro per singola azienda”.