Arresto poliziotto a Reggio, emesse altre due ordinanze

Reggio Calabria Cronaca

L'arresto di Doldo costituisce un seguito dell'operazione "San Giorgio" che la settimana scorsa ha portato al fermo di sei presunti affiliati alla cosca Caridi. L'inchiesta si è avvalsa dell'utilizzo di intercettazioni ambientali dalle quali è emerso che la cosca Caridi imponeva il pizzo ad alcune imprese edili nei quartieri Modena, Ceccarello, San Giorgio. L'operazione "San Giorgio", a sua volta, era la prosecuzione dell'inchiesta "Alta tensione", nell'ambito della quale, nel dicembre scorso, è stato arrestato il consigliere comunale del Pdl Giuseppe Plutino che è cognato dell'agente arrestato. Doldo, è accusato di avere informato Domenico Condemi, arrestato nei mesi scorsi, della presenza di microspie all'interno della sua auto piazzata nell'ambito di un'inchiesta della squadra mobile coordinata dalla Dda reggina. Il poliziotto arrestato, nella sua attività al nucleo scorte ha provveduto alla tutela anche di magistrati e politici e ha fatto recentemente parte anche della scorta del procuratore nazionale antimafia Piero Grasso. La squadra mobile di Reggio Calabria ha notificato anche un'ordinanza di custodia cautelare in carcere anche a Giuseppe Caridi, detto Pepé, di 69 anni, che secondo l'accusa, nonostante fosse stato rimesso in libertà per le precarie condizioni fisiche continuava ad essere il capo indiscusso della cosca, e ad Antonino Caridi, di 52, che benché detenuto nel carcere di Viterbo, secondo gli investigatori, continuava ad impartire direttive agli affiliati alla cosca sfruttando i colloqui con i più stretti congiunti.


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