Spending review, Pacenza sugli esiti del consiglio straordinario
"In un clima di profonda apprensione, generata dall’annunciata cancellazione delle Province di Crotone e Vibo nell’ambito del decreto spending review, è sicuramente un’iniezione di fiducia la risposta corale fornita quest’oggi dal Consiglio regionale della Calabria che ha detto un secco no al provvedimento del governo".Così il presidente del Comitato regionale per la qualità e la fattibilità delle leggi, Salvatore Pacenza (PdL), sugli esiti della seduta straordinaria del Consiglio regionale con l’unico punto all’ordine del giorno: “Provvedimento del Governo di soppressione delle Province di Crotone e Vibo Valentia - Dibattito e conseguenti determinazioni”.
"Conforta – commenta l’onorevole Salvatore Pacenza – che l’Assemblea di palazzo Campanella, così come i rappresentanti istituzionali degli altri territori non interessati dagli accorpamenti, si siano stretti in difesa delle due Province calabresi inserite fra quelle a rischio. Una sensibilità, questa, mostrata anche e soprattutto dal governatore Giuseppe Scopelliti e dalla sua giunta, nonché dal presidente del consiglio Francesco Talarico. Anche se è doveroso sottolineare che la presa di posizione è frutto dell’accordo e della responsabilità maturati in tutti i colleghi seduti tra gli scranni del Consiglio regionale. Grazie a loro, infatti, l’esecutivo regionale avrà mano libera per sporgere ricorso in Corte costituzionale qualora il provvedimento venga approvato in Parlamento. Adesso, però, la palla passa ai parlamentari calabresi – prosegue l’onorevole Pacenza – che, da qui a qualche settimana, saranno chiamati a votare il documento in aula. Ma potranno farlo con uno spirito diverso.
Questo perché, anche se verranno a trovarsi in una posizione differente rispetto a quella assunta dal partito d’appartenenza in merito ai contenuti del decreto proposto dal governo Monti, sapranno di avere dalla loro il conforto della Calabria e di tutte le istituzioni che la governano. Del resto, è nell’interesse dei cittadini e del mandato elettorale che questi ci assegnano – conclude il consigliere regionale del PdL – che trova sostanza e giustificazione l’azione politica intrapresa in certi frangenti dai vari rappresentanti istituzionali. Perché sono loro l’estensione più alta e incisiva ai vari livelli rispetto le istanze avanzate da un dato territorio".