‘Ndrangheta. Arrestati due presunti esponenti della cosca Alvaro
I militari del Gico del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, in collaborazione con i colleghi romani dello Scico e della Compagnia di Palmi, dalle prime ore di stamattina stanno eseguendo l’arresto di due persone riconducibili alla cosca di ‘ndrangheta degli Alvaro, più nota come “Carni I Cani”, ed egemone nel territorio di Sinopoli, e storicamente retta dal 59enne boss Carmine Alvaro, detto “U Cupirtuni”.
I DESTINATARI sono Maria Carmela Alvaro (53 anni di Sinopoli) ed il genero Carmine Alvaro, 44 anni per i quali il GIP ha disposto la custodia cautelare in carcere, nonché, nei confronti di Maria Carmela, anche il sequestro di un appartamento a Sant’Eufemia d’Aspromonte. Ad una terza persona, Grazia Alvaro - 33enne figlia del “boss” Carmine - è stato notificato invece un avviso di garanzia riferibile “alle stesse fattispecie delittuose”.
I PROVVEDIMENTI cautelari disposti dal Tribunale di Reggio Calabria - Sezione dei Giudici per le Indagini Preliminari, sono il risultato delle indagini coordinate dal procuratore aggiunto Michele Prestipino Giarritta e del sostituto Sara Ombra, della Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria diretta da Ottavio Sferlazza. In particolare, il provvedimento deriva dall’esito di ulteriori accertamenti economico-patrimoniali conseguenti a quelli già effettuati durante l’operazione “Matrioska”. Le nuove verifiche, eseguite nei confronti dei tre indagati, avrebbero consentito di far emergere che gli stessi, “al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali, con una serie di atti negoziali appositamente preordinati”, affermano gli inquirenti, avrebbero attribuito in modo fittizio a Maria Carmela Alvaro la proprietà dell’appartamento di Sant’Eufemia d’Aspromonte posto oggi sotto sequestro.