Presidente Oliverio: Chiudere il tribunale di Rossano è pazzesco"
Anche il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, è sceso in campo per manifetare la sua totale contrarietà in merito alla decisione del Governo centrale di chiudere il tribunale di Rossano.
“La decisione del Governo nazionale di sopprimere il tribunale di Rossano è inconcepibile, pazzesca e inaccettabile. L’importante Palazzo di Giusrizia rossanese – ha dichiarato Oliverio – costituisce un sicuro presidio di legalità e di amministrazione della giustizia per un territorio vasto, crocevia di traffici e di relazioni commerciali, economiche e sociali importantissime e, come tale, è irrinunciabile. Il suo attuale carico di lavoro, unitamente a quello della Procura della Repubblica di Rossano, per come emerge dalle statistiche inviate nei mesi scorsi al Ministero della Giustizia, al Csm e alla Corte d’Appello di Catanzaro, è notevole. Tale mole di lavoro giustifica, non solo, il mantenimento del tribunale, ma anche e, soprattutto, il potenziamento dell’organico dei magistrati, del personale di cancelleria e di segreteria. Con la decisione assunta dal Governo, lo Stato segna un preoccupante arretramento rispetto alla presenza di una criminalità organizzata sempre più intraprendente e violenta che, in particolare, penalizza un intero territorio, quello della Sibaritide, il quale è tra i più popolosi e produttivi dell’intera provincia di Cosenza e della Calabria”. Per quanto ci riguarda -conclude Oliverio - ci opporremo, con tutte le nostre forze, a questa volontà inaccettabile e faremo di tutto perché questa decisione venga immediatamente rivista e revocata. Saremo al fianco della popolazione rossanese, del sindaco della città, del Consiglio comunale, delle istituzioni territoriali, delle forze sociali e sindacali della Sibaritide e ci adopreremo, in ogni modo e con tutti i mezzi, perché una decisione così assurda venga immediatamente annullata.” All’appello di Oliverio, infine, si sono uniti il governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, il primo cittadino della città bizantina, Giuseppe Antoniotti, il Vescovo di Rossano, S.E. Mons. Santo Marcianò, politicI e sindacati, ma anche i numerosi cittadini dell’intera Piana di Sibari contrari alla chiusura del tribunale.