Cosenza, Oliverio ricorda i sei lavoratori rumeni

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Un minuto di raccoglimento per i sei braccianti rumeni morti nel tragico incidente avvenuto Sabato sera nei pressi di Rossano. Ha voluto così il Consiglio Provinciale riunito (su vari ordini del giorno) nel pomeriggio, aperto dal presidente Mario Oliverio che ha rivolto un sentito e commosso pensiero alle vittime. “ Come sappiamo- ha detto all’assemblea il presidente Oliverio- sulla ferrovia jonica, in prossimità di Rossano, travolte da un treno, sei persone hanno trovato la morte sul furgone nel quale viaggiavano per far ritorno alle loro abitazioni al termine della loro giornata di lavoro.

Sei persone che venivano dalla Romania, come migliaia di altre, a cercare lavoro e con esso un futuro, per sé e per le proprie famiglie. Sei persone che in un momento hanno visto spezzate le loro vite e con esse la speranza di costruire un domani. E’questa una tragedia che merita rispetto, lo stesso rispetto che va da uomini e donne arrivati qui al termine di viaggi che sono vere e proprie odissee, che accumunano tante persone. Secondo quanto si è appreso, lavoravano per poche decine di euro al giorno, sottopagati, in una dimensione occulta. Rispetto a ciò non si può non rimanere costernati, ancor più se si somma alla vicenda umana la dimensione più generale nella quale si è consumata.” “Questa tragedia- ha rilevato il presidente della Provincia di Cosenza- fa emergere appieno l’insicurezza del nostro territorio. Bastano pochi dati: sulle linee ferroviarie, su di più di 5000 passaggi a livello, 1200 sono incustoditi, affidati ai privati. In Calabria questo dato è ancora più marcato. Ciò mette in risalto la marginalità del nostro territorio, che su questa,come su altre questioni, avrebbe al contrario bisogno di una legislazione più cogente e rigorosa.” “ Dinanzi a questa tragedia- ha voluto ricordare Mario Oliverio-, la Giunta Provinciale ha deliberato che sarà la Provincia a farsi carico delle spese per i funerali delle sei vittime.

Abbiamo voluto farlo non mossi da spirito caritatevole, ma per onorare la memoria di queste sfortunate persone e riconoscerne la loro dignità, la dignità di lavoratori. C’è un debito verso queste persone che hanno lasciato il proprio Paese per arrivare nel nostro, e purtroppo in esso trovare una atroce morte. Sentiamo di chiedere scusa anche per questo e vorrei dire ciò anche all’Ambasciatore di Romania. Anche considerando la reazione composta dei familiari delle vittime, vogliamo ribadire che il nostro non è un atto caritatevole , ma il gesto di una istituzione nel cui territorio si è consumata questa così grande tragedia. Troppi sono gli uomini e le donne che rincorrendo il concreto e giusto sogno di avere una vita di lavoro si trovano ad affrontare condizioni difficilissime, spesso senza diritti.” “ Oggi, dopo tanto dolore, che è divenuto comune, diciamo che è necessaria una azione più incisiva da parte dello Stato” ha dunque messo in evidenza il presidente Mario Oliverio che al termine del suo intervento ha voluto con profonda commozione rivolgere un saluto alle sei vittime.