Incidente ferroviario: il vescovo Santo Marcianò in preghiera dinanzi alle 6 vittime
Il Vescovo della diocesi di Rossano-Cariati, S.E. Mons. Santo Marcianò, ha voluto esprimere tutto il suo dolore per la tragedia di sabato scorso sulla tratta ferroviaria jonica, tra i comuni di Rossano e Mirto-Crosia, in cui persero la vita 6 persone, tutti stranieri, travolti, in pieno ed a bordo della loro Fiat Doblò, dal treno che collega Metaponto a Reggio Calabria. Indescivibile la scena che si è presentata ai soccorritori interventi immediatamente sul luogo dell’incidente. Il furgoncino, infatti, è stato trascinato per diversi metri sui binari dove vi erano tre uomini e tre donne che, dopo una lunga giornata di lavoro nei campi ed impegnati nella raccolta delle clementine in diversi terreni agricoli della zona, hanno perso la vita in una fredda serata di autunno.
Questi erano: Marinela Iuliana Saramet, 19 anni. Ionela Georgiana Buche, 22 anni. Dumitru Madalin Doroftei, 23 anni. Aurelian Fanel Neagoe, 31 anni. Cristina Elena Stoica, 32 anni. Georgel Cantea, 41 anni. Il presule, tra l’altro, si è recato all’obitorio del nosocomio rossanese, insieme ad altri parroci, per pregare dinanzi alle vittime di nazionalità straniera. “Nella settimana in cui abbiamo celebrato la Giornata mondiale per le vittime della strada – ha dichiarato S.E. Mons. Santo Marcianò – la comunità diocesana di Rossano-Cariati si stringe, nella commozione e nella preghiera, attorno ai fratelli rumeni le cui vite si sono bruscamente interrotte mentre, sabato sera, rientravano dopo una giornata di duro lavoro. Si è trattato di un tragico incidente – ha poi proseguito nella sua riflessione il Vescovo della diocesi di Rossano-Cariati – per cui il nostro pensiero non può non andare alle condizioni disumane in cui, troppo spesso, tanti stranieri ospiti della nostra terra si trovano a vivere e a lavorare.
Mentre affidiamo alla bontà infinita di Dio le sei vittime e le loro famiglie, già provate dalla sofferenza della separazione e ora sconvolte dal dolore di questo grande lutto, preghiamo con tutte le nostre forze perché eventi del genere non abbiano ancora a ripetersi. Infine – ha concluso Marcianò – vorremmo chiedere a tutti i cittadini di difendere, con convinzione, la giustizia e la stessa dignità di questa nostra terra, denunciando con forza ogni irregolarità di cui siano a conoscenza e, non ultimo, aprendo le porte, la mente e il cuore all’accoglienza, alla condivisone e alla solidarietà, semi di speranza e di pace per costruire il presente e il futuro di una società veramente umana.” La diocesi di Rossano-Cariati, assieme alla comunità Ortodossa Rumena, si prepara a condividere la preghiera per le povere vittime in una liturgia la cui data sarà stabilita dopo la consegna delle salme da parte dell’autorità giudiziaria.
La Procura della Repubblica di Rossano, diretta dal procuratore capo Leonardo Leone De Castris, ha aperto le indagini sull’accaduto per accertare le dinamiche ed eventuali colpe, della tragedia che ha provocato la morte di sei braccianti che, a bordo di una Fiat Doblò, sono stati investiti dal regionale Metaponto-Reggio. Si procede con l’accusa di disastro ferroviario e omicidio colposo plurimo. Il pm, Maria Vallefuoco, titolare dell’inchiesta, sta attendendo i primi rilevamenti del caso, affidati ai carabinieri della Compagnia di Rossano, diretta dal capitano Francesco Panebianco, i quali sono impegnati nel far luce, attraverso alcune testimonianze, sul tragico episodio. Una carneficina che, a giudizio di molti, si poteva evitare. L’intera comunità rossanese, infine, piange le 6 vittime e si unisce al dolore dei familiari delle persone morte sotto le rotaie di un treno regionale.