L’Associazione bene comune sulla tragedia di Rossano

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"La tragedia di Rossano, che ha visto morire, nei giorni scorsi, sei braccianti di nazionalità romena, travolti da un treno mentre erano nella propria auto, se da un lato, offre spazio ad un libero sfogo per mettere in luce un sistema di trasporto profondamente compromesso dall’inoperosità del precedente governo regionale, dall’altro lato, consente di dare vita ad un’accurata riflessione sociale sull’approccio radicalmente diverso adottato dall’attuale governo regionale, e, in particolar modo, dalle politiche regionali ai Trasporti e all’Internalizzazione, le quali oggi mirano, rispettivamente, ad individuare le criticità che caratterizzano l’odierno sistema dei trasporti e a concepire le giuste politiche per superare l’emergenza immigrazione". E' quanto scrive Filomena Falsetta, presidente dell'Associazione Bene comune.

"E, rievocando le parole del Vescovo di Rossano – Cariati, Mons. Marcianò all’indomani della sciagura - continua la nota - secondo le quali gli immigrati sono considerati numeri, anziché persone con una propria dignità, e che esprimono, quindi, la necessità di entrare in relazione con queste realtà, un segnale forte ed incoraggiante in questa direzione è rappresentato dall’intervento dell’Assessore regionale ai Trasporti Luigi Fedele, il quale, oltre a richiedere al Governo ed alle Ferrovie dello Stato una puntuale verifica delle generali condizioni di sicurezza delle linee ferroviarie calabresi, ha tenuto, di recente, a Roma, un incontro con l’Ambasciatore del Regno del Marocco in Italia Abou Ayoub, nel corso del quale si è deciso di avviare un percorso integrato al fine di promuovere e di valorizzare le realtà estere presenti nel nostro territorio, e, nell’occasione, si è programmato un ulteriore e prossimo incontro in Calabria.

Un’azione che finora è mancata, semplicemente perchè la precedente giunta regionale non ha evidentemente considerato sufficiente le capacità e le potenzialità degli immigrati di contribuire allo sviluppo sia del paese di accoglienza e sia del paese di origine, ma, anzi, ne ha limitato le opportunità, peccando di scarsa sensibilità politica.

Infatti, se la passata giunta si fosse preoccupata, di fronte al sempre più crescente numero di immigrati in Calabria, di porre in essere una solida attività di cooperazione internazionale incentrata sulla funzionalità dell’immigrazione, e, quindi, sulla considerazione dell’immigrato come agente umano e di sviluppo, di certo non avremmo assistito a tristi situazioni di emergenza immigrati nel nostro territorio.

Il processo di Internalizzazione avviato da questo Assessorato regionale - conclude la nota - potrà, pertanto, costituire un valido punto di forza per la qualificazione degli immigrati in Calabria, attraverso il riconoscimento, da parte della politica regionale calabrese, della loro reale funzione, che non sarà più limitata a coprire le mansioni più umili, ma che si evolverà verso quel “valore aggiunto” che essi, unitamente al lavoro prestato, rappresentano per le terre di accoglienza".