Tentato omicidio nel catanzarese, discusso ricorso contro arresto

Catanzaro Cronaca

È stato discusso oggi il ricorso presentato al tribunale del riesame di Catanzaro contro l'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti di Giovanni Gemelli, 40 anni, di Belcastro (Catanzaro), arrestato il 29 gennaio con l'accusa di tentato duplice omicidio per aver, secondo l'accusa, sparato colpi d'arma da fuoco all'indirizzo di un proprio congiunto e suo figlio, chiesta dalla difesa dell'uomo al tribunale del riesame di Catanzaro. Gli avvocati Anselmo Mancuso e Domenico Chianese hanno chiesto al collegio di annullare il provvedimento del giudice per le indagini preliminari di Catanzaro, Gabriella Reijllo, che il 31 gennaio ha convalidato l'arresto di Gemelli e poi ha accolto la richiesta del pubblico ministero, Gerardo Dominijanni, di sottoporre l'indagato a custodia cautelare in carcere, rigettando invece quella dei difensori di rimettere in libertà il 40enne o, in subordine, di concedergli una misura cautelare meno affittiva.

I legali di Gemelli hanno basato la propria richiesta su un'asserita violazione del diritto di difesa dovuta alla mancata produzione da parte della Procura delle videoriprese poste a fondamento della tesi accusatoria, insistendo che il proprio assistito non avrebbe alcuna responsabilità e che il fatto lui contestato "non sussiste". In subordine, i penalisti hanno chiesto che le accuse che gli vengono contestate siano derubricate in quella di minaccia aggravata, e che comunque Gemelli possa riacquistare la libertà. I giudici si sono riservati di decidere. L'indagato è accusato di tentato omicidio aggravato dai futili motivi, e di detenzione illegale e porto in luogo pubblico di pistola. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l'uomo avrebbe sparato contro il suocero di sua cognata ed il figlio di questi, F.L. ed F. L., cinque colpi di pistola calibro 7.65 per via di alcuni dissidi familiari, nel primo pomeriggio di lunedì 28 gennaio, per poi fuggire. Rintracciato dai Carabinieri nella notte è stato infine tratto in arresto. Rispondendo alle domande del giudice Gemelli ha respinto ogni accusa, negando di aver fatto fuoco, e spiegando che al momento della sparatoria si sarebbe trovato a Sellia Marina e di non avere frequentazioni o alcun dissapore con padre e figlio vittime dell'attentato. (AGI)