Aeroporto, associazioni: gli alberi di Villa Margherita sono già stati capitozzati

Crotone Infrastrutture
L’aeroporto Sant’Anna di Crotone

Riceviamo e pubblichiamo nota stampa a firma delle associazioni: Coop. Agorà Kroton (Pino De Lucia), Arci Crotone (Filippo Sestito), Enpa Crotone (Giuseppina Corrado), Italia Nostra Crotone (Teresa Liguori), Circolo “Ibis” Legambiente Crotone (Francesca Travierso), Associazione Nuova Hera (Christian Greco), Movimento “Terra, Aria, Acqua e Libertà” (Giuseppe Trocino) sulla questione della capitozza tura degli alberi di villa Margherita, vicina all’aeroporto di Crotone:

“Le bugie hanno le gambe corte. E se la vicepresidente della giunta regionale Antonella Stasi pensa di poter dire tutto quello che vuole, contando sul silenzio di una classe politica e dirigente complice, ha fatto male i suoi calcoli.

È dal gennaio del 2012 che gli alberi di Villa Margherita hanno smesso di essere un problema per l'aeroporto di Crotone. Esattamente dal giorno in cui il Gip del Tribunale di Crotone Paolo De Luca, pur mantenendo il sequestro dell’area disposto dalla Procura della Repubblica, ha autorizzato il capitozzamento degli alberi indicati dall’Enav a garanzia della sicurezza dello scalo crotonese.

Un intervento che è puntualmente avvenuto, come testimoniano le foto allegate, e come si può verificare con un banalissimo e rapido sopralluogo nell’ex bosco di Villa Margherita, se invece qualche albero va ancora capitozzato nessuno di noi si opporrà. Anzi ci chiediamo perchè non lo si è fatto fino ad ora?

E allora, per chi ha la memoria corta, ricordiamo molto brevemente l’accaduto: l’Enav chiede alla Regione Calabria il capitozzamento, ovvero il taglio della parte più alta, di un gruppo di alberi che ostacolerebbe la navigazione aerea. Dopo il taglio a raso, quindi totale, di quasi mille piante, le associazioni insorgono. Il Tribunale di Crotone apre un procedimento a carico di dieci persone, dirigenti e funzionari dell’Arssa (l’azienda regionale proprietaria di Villa Margherita), dell’Afor e titolare della ditta che ha eseguito i lavori; l’ipotesi è che siano stati tagliati molti alberi diversi da quelli indicati dall’Enav, e che anzi gran parte di quelli indicati dall’Enav siano ancora misteriosamente in piedi.

Al momento, l’area oggetto del taglio a raso che la Procura ha ritenuto illegittimo e che le associazioni ritengono “sospetto” è priva di ogni forma di vegetazione. A tal proposito ricordiamo che sia Antonella Stasi che l’assessore regionale all’Ambiente Franco Pugliano all’epoca dei fatti avevano assicurato che avrebbero piantato specie autoctone per sostituire gli eucalipti tagliati. La prossima udienza del processo si terrà il 17 aprile 2013.

E allora, per intanto chiediamo di poter visionare il documento “ufficiale” con il quale Ryanair avrebbe sollevato nei giorni scorsi il “problema alberi”; sempre che questo documento esista, naturalmente, e a meno che i vertici della compagnia aerea irlandese non abbiano comunicato con la vicepresidente per telefono.

È ovvio che noi tutti vogliamo che l’aeroporto funzioni, ma ci piacerebbe conoscere il pensiero di Antonella Stasi sui presunti illeciti commessi dai funzionari che oggi sono sotto processo; e poi, non pensa anche lei che questi strani tagli che non rispondono alle richieste dell’Enav possano lasciar ipotizzare una speculazione su un terreno di grande pregio storico e ambientale?

Chiarito una volta per tutte che “quei quattro alberi” non sono un problema, né per Ryanair, né per nessun’altra compagnia aerea, un paio di considerazioni adesso toccano a noi. Le opzioni sono due: o la vicepresidente Stasi e i suoi burattinai ignorano completamente quanto accade sul territorio che rappresentano (e sarebbe molto grave), o l’attacco gratuito alle associazioni ambientaliste è l’ennesimo tentativo di sviare l’attenzione pubblica da questioni più serie. Purtroppo per la vicepresidente, però, il gioco è vecchio; lo adottano già da tempo sia il capo del suo partito Silvio Berlusconi che il suo creatore politico Giuseppe Scopelliti.

E allora, siccome una ignoranza tanto grossolana non renderebbe giustizia allo spessore politico della vicepresidente, ci concentriamo sulla seconda ipotesi. E da cittadini ci domandiamo: da che cosa potrebbe voler sviare l’attenzione, la politica e imprenditrice Antonella Stasi ? Considerati i molteplici e svariati interessi che la vicepresidente ha sul territorio, in maniera diretta o indiretta, le ipotesi potrebbero essere piuttosto numerose. A pensare male si fa peccato, ma per l’aeroporto, ad esempio, sono in arrivo 44 milioni di euro che qualcuno dovrà pur gestire.

Oppure si potrebbe pensare ad un tentativo di privatizzare Villa Margherita, magari cambiandole destinazione d’uso. Così un po’ di fumo negli occhi potrebbe concentrare l’attenzione pubblica su obiettivi più comodi, magari su quei “quattro alberi” che non solo sono parecchio più bassi delle vicine ed enormi pale eoliche, ma che una volta tagliati magari finiscono in qualche vicino impianto a biomasse.

E non era forse fumo negli occhi quello gettato a piene mani dalla vicepresidente della Giunta regionale sulla bonifica dell’antica Kroton? Annunciare l’arrivo di milioni di euro stanziati “grazie al presidente Scopelliti” non costa nulla, se poi nessuno viene a chiederti dove sono finiti quei milioni. O se nessuno viene a chiederti perché, da rappresentante del territorio, dovresti presentare un ridicolo piano sulla destinazione d’uso dell’area industriale senza averne mai discusso con i cittadini. O ancora perché, da rappresentante del territorio, continui ad accettare passivamente che la sanità pubblica e l’ospedale cittadino vengano smantellati in favore della sanità privata (in questo caso, dopo esserci sforzati a lungo, un’idea ce la saremmo pure fatta).

Sia ben chiaro, ogni attività imprenditoriale è più che legittima, ma quando in ballo ci sono finanziamenti pubblici, vale a dire soldi dei cittadini, è sempre bene tenere gli occhi aperti, soprattutto in tempi di conflitto d’interessi. Perché, ad esempio, qualche ambientalista birichino potrebbe pensare al conflitto d’interessi quando un ente pubblico dirotta fondi verso l’editoria proprio nel momento in cui i familiari del suo vicepresidente avviano una televisione…

Ci chiediamo, infine, se l’attacco frontale della vicepresidente Stasi alle associazioni del territorio non sia l’avvio ufficiale della sua campagna elettorale. Perché a differenza di tanti altri noi ci siamo, disponibili ad un confronto serio su tutti i temi che abbiamo toccato e su tanti altri, e siamo pronti a chiedere ragione di ogni singolo movimento politico e amministrativo che riguarda la città e i cittadini”.



Le opinioni espresse in questa pagina non impegnano in alcun modo la nostra testata rispecchiando esclusivamente il pensiero dell’autore a cui viene rimandata ogni responsabilità per quanto in essa contenuto.