Droga: operazione “The wall”, chieste 6 condanne

Cosenza Cronaca

Si è conclusa con la richiesta di sei condanne la requisitoria del pubblico ministero nell'ambito del processo a carico di altrettanti imputati coinvolti nell'operazione battezzata "The Wall", diretta contro un'organizzazione dedita al narcotraffico operativa a Catanzaro e con canale di approvvigionamento a Napoli.

Il pm ha chiesto condanne: a 9 anni di reclusione e 85.000 euro di multa per Andrea Virtuoso; a 9 anni e 7 mesi per Antonietta Scozzafava; a 6 anni e 60.000 euro per Donato Passalacqua; a 7 anni e 6 mesi e 75.000 euro per Massimo Purcaro; a 3 anni per Giuseppe Maranzano, 46 anni, carabiniere in pensione, accusato di corruzione perché secondo gli inquirenti avrebbe garantito, attraverso il suo ruolo di militare in servizio nel capoluogo calabrese, controlli meno asfissianti nei confronti di un sorvegliato speciale; a 7 anni e 6 mesi e 75.000 euro. Poi il tribunale collegiale (presidente Adriana Pezzo, a latere Barbara Fatale e Emanuela Folino) ha rinviato al 24 aprile per le arringhe difensive (tra gli avvocati impegnati Antonio Ludovico, Gregorio Viscomi, Marcello Trafiletti).

Per altri sei imputati coinvolti nella medesima inchiesta, che hanno chiesto il rito abbreviato, la sentenza è arrivata il 28 marzo scorso, quando il giudice distrettuale dell'udienza preliminare di Catanzaro, Livio Sabatini, ha sentenziato sei condanne a pene comprese fra i 14 e i 2 anni di reclusione. Gli imputati sono stati destinatari di un'ordinanza cautelare, eseguita all'alba del 29 marzo 2012 dalla Squadra mobile di Catanzaro con il blitz "The Wall", che ha portato in carcere quattro persone, agli arresti domiciliari altre sette, e una all'obbligo di dimora. Secondo l'accusa la banda di trafficanti era riuscita a monopolizzare lo spaccio di sostanze stupefacenti - eroina, cocaina, crack e kobrett -, acquistate a Napoli e portate nel capoluogo calabrese dai corrieri del gruppo, anche grazie alla partecipazione di soggetti di etnia rom stanziali da anni ormai sul territorio catanzarese. (AGI)