Inchiesta derivati: intermediazione sospetta da 1 milione
Assume sempre più corpo l'ipotesi di intermediazioni sospette su cui si è concentrata l'attenzione degli investigatori nell'ambito dell'inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro sui contratti derivati sottoscritti da enti locali calabresi con diversi Istituti di credito. A finire sotto la lente, al momento, è una specifica intermediazione da un milione di euro che sarebbe stata pagata per la sottoscrizione di un contratto derivato da diversi milioni di euro tra uno specifico ente locale del Catanzarese e istituti di credito esteri, avvenuto nel 2000.
Sull'operazione finanziaria si stanno concentrando le investigazioni della Guardia di finanza di Milano, finalizzate a verificare le modalità della sottoscrizione del derivato e la regolarità dell'intermediazione, anche cercando, rispetto a quest'ultimo aspetto, eventuali collegamenti fra chi ricevette la somma di un milione di euro e la banca che propose la sottoscrizione. Elementi fondamentali alle indagini dovrebbero giungere dall'esito degli accertamenti disposti dal sostituto procuratore di Catanzaro, Domenico Guarascio, in alcune banche londinesi e svizzere, attraverso rogatorie internazionali.
Il nuovo filone di indagine, che segue una precedente inchiesta relativa alla sottoscrizione di contratti derivati (Swap) da parte della Regione Calabria con la Banca Nomura, negli anni dal 2004 al 2006, si è aperto dopo una ulteriore informativa trasmessa dal Nucleo di polizia tributaria delle Fiamme gialle di Milano alla Procura del capoluogo calabrese. Quanto all'inchiesta che ha coinvolto la Banca Nomura, è dell'inizio di marzo l'avviso di conclusione delle indagini emesso a carico di otto persone indagate, a vario titolo, per associazione a delinquere, truffa aggravata in danno della Regione Calabria, corruzione aggravata. (AGI)