Truffe: inchiesta Vibo, disposte altre 3 scarcerazioni
Non regge in tema di esigenze cautelari l'ordinanza dell'inchiesta "Bis in idem" firmata dal gip di Vibo, Fabio Regolo, in relazione ad una presunta truffa ai danni della Regione Calabria che il 20 maggio scorso ha portato a 9 arresti e sequestri per 30 milioni di euro. I
l Tribunale del Riesame di Catanzaro, accogliendo le istanze delle difese, ha infatti stamane disposto altre tre scarcerazioni. Annullata l'ordinanza in carcere del gip nei confronti di Santo Romano, 64 anni, di Catania, funzionario dell'Eurocoop, ditta addetta alla raccolta dei rifiuti a Vibo e che negli anni sarebbe stata beneficiaria sia della cassa integrazione per i lavoratori e sia di incentivi pubblici erogati, secondo l'accusa illegittimamente, dalla Regione.
Santo Romano è tornato in libertà con il solo obbligo di dimora. Lasciano invece il carcere per gli arresti domiciliari, Silvio Pellegrino, 60 anni, e Simone Golino, 39 anni, amministratori della Eurocoop. Per il Riesame, i due non dovevano finire in carcere. Salgono in totale a 7 le ordinanze del gip Regolo (da poco trasferito alla Procura di Catania) annullate dal Riesame. Nei giorni scorsi erano state infatti annullate le ordinanze in carcere nei confronti di G.G. (Eurocoop), dei dirigenti della Provincia di Vibo e della Regione, Antonio Vinci e Concettina Di Gesu, e della responsabile della Sua provinciale, Edith Macrì, rimessa in totale libertà (AGI)