Anche il consigliere regionale Demetrio Naccari Carlizzi appoggia Dacci una zampa
Ventidue adozioni in diciotto giorni. È questo il nuovo risultato che l'associazione Dacci una zampa può registrare dall'inizio dell'occupazione del canile di Mortara, la struttura di proprietà dl Comune di Reggio Calabria, conclusa nel 2006, inaugurata nel 2008 e mai entrata in funzione, che i volontari hanno occupato poco più di due settimane fa per rispondere all'emergenza randagismo in città.
"Non possiamo che essere contenti di questo nuovo successo, per noi ma soprattutto per i cani che grazie a questa occupazione hanno una nuova possibilità di esistenza. Quello che ci lascia più che perplessi è che a fronte delle domande pubbliche che noi abbiamo posto alla terna commissariale, non è arrivata risposta alcuna".
Quello che è strano - affermano i volontari al termine di una nuova giornata di lavoro al canile di Mortara - " è che a fronte delle nostre denunce pubbliche, non solo non c'è stata alcuna risposta, ma alle minacce di sgombero, adesso si sono sostituite curiose, informali rassicurazioni, da più parti arrivate, sulla futura concessione dell'agibilità alla struttura di Mortara. Sono prassi che non solo non condividiamo, ma che rigettiamo radicalmente.
Alle nostre domande pubbliche pretendiamo risposte pubbliche, non solo per i cani che in queste ultime settimane abbiamo salvato, ma per la città, che si è stretta attorno a noi in una battaglia che - ribadiamo - non è semplicemente per i diritti degli animali, ma una battaglia di civiltà per una gestione sensata del patrimonio pubblico della città". E sul punto i volontari sono netti e chiari "Non ci bastano informali rassicurazioni per fare anche mezzo passo indietro.
Se il 7 luglio siamo stati costretti ad occupare e oggi continuiamo a mantenere in funzione una struttura che dovrebbe essere a carico del Comune, se oggi sono i volontari a essere obbligati a fornire un servizio che toccherebbe all'amministrazione comunale offrire è forse perchè non c'è mai stata sufficiente chiarezza e trasparenza. Quando siamo entrati qui dentro, l'unico compromesso che abbiamo fatto è con la città e con i cani che abbiamo recuperato e questo è l'unico accordo che ci sentiamo obbligati a mantenere. Qui siamo, qui rimaniamo e qui resteremo fai quando non ci sará una soluzione per il canile di Mortara e per la città di Reggio Calabria.
"La nostra battaglia non ha bandiera, ma non possiamo che vedere con favore o spirito bipartisan che ha spinto diversi esponenti della politica locale ad appoggiare la nostra battaglia. È dunque con estremo favore che riceviamo e pubblichiamo la nota che il consigliere regionale Naccari Carlizzi ha diramato in favore della nostra battaglia auspicando che prevalga il buon senso".
Scrive infatti Naccari "Da un lato un problema, quello del fenomeno del randagismo che si acuisce, specie nei periodi estivi laddove più frequenti sono gli abbandoni degli amici a 4 zampe;un servizio, che dovrebbe essere reso ma che di fatto è assente sul territorio comunale;
una struttura di proprietà comunale, inaugurata nel 2008 che avrebbe dovuto consentire l’erogazione del servizio ancora chiusa e abbandonata a se stessa. Dall’altro, un’associazione di cittadini che con spirito di volontariato, ripristina la medesima struttura rendendola funzionale e operativa all’erogazione di quel servizio, risolvendo così, con l’ausilio di volontari e forze dell’ordine il delicato problema del randagismo. Nel mezzo, un atto di “estrema ratio”, quello dell’occupazione abusiva di una struttura comunale, frutto anche di comportamenti amministrativi che hanno reso una struttura di nuova costruzione incomprensibilmente ancora non agibile.
Conosciamo tutti le vicende che hanno contraddistinto la vita amministrativa della nostra città e Reggio, oggi più che mai, per rinascere ha bisogno, sia pur nel rispetto della legalità, dell’apporto di tutta quella parte sana di cittadinanza che, con gratuità e capacità, desidera spendersi per contribuire a dare soluzione ai problemi.Prevalga allora il buon senso, trovando il modo idoneo a consentire il mantenimento di un servizio che è segno di civiltà".