Danni maltempo, sopralluogo Bruno a Satriano e Guardavalle

Catanzaro Attualità

La Provincia di Catanzaro provvederà in breve tempo a ripristinare la viabilità sulle arterie di competenza seriamente danneggiate dall’alluvione dello scorso fine settimana, con la messa in sicurezza di strade e muri di contenimento. Il presidente dell’Ente intermedio, Enzo Bruno, questa mattina ha effettuato una serie di sopralluoghi nel territorio del basso Jonio interessato a frane e smottamenti conseguenti alle copiose precipitazioni.

L’alluvione nella provincia di Catanzaro ha, infatti, comportato una serie di problemi alla rete viaria con conseguenti disagi alla circolazione lungo le arterie che attraversano i territori dei comuni di Guardavalle, Satriano e Cardinale. Per precauzione resta chiuso il ponte sul fiume Ancinale dove, a valle della piena, i tecnici della Provincia hanno verificato l’esistenza di ulteriori criticità dovute alle piogge che hanno scrostato i copriferro nella parte portante. Il presidente Bruno era accompagnato dal dirigente del settore Viabilità e Infrastrutture della Provincia, ingegner Floriano Siniscalco, dai tecnici provinciali e comunali che si occupano del territorio interessato, e soprattutto dagli amministratori locali, in particolare dal sindaco di Guardavalle Pino Ussia e dal sindaco di Satriano Michele Drosi, che hanno evidenziato le principali difficoltà e preoccupazioni per le ricadute sul territorio. Nel territorio di Guardavalle, oltre ai due punti su cui risulta interrotta la Sp149, il presidente Bruno ha effettuato un sopralluogo anche sul ponte che attraversa il fiume Patella.

Le due principali arterie interessate da problemi rilevanti alla circolazione sono la Strada provinciale 149 Satriano-Cardinale e la Guardavalle Elce della Vecchia, in maniera meno allarmante la Provinciale Guardavalle-Santa Caterina e la Provinciale Santa Caterina-Badolato. “Sulla Satriano-Cardinale – afferma il presidente Bruno - le piogge di sabato e domenica hanno accentuato un problema strutturale di cui il settore tecnico della Provincia era a conoscenza: si tratta di un’arteria di 14 chilometri, interrotta quasi a metà da una frana. Dobbiamo verificare le condizioni dal versante di Cardinale, cosa che faremo domattina. Quindi, potremo accertarci se possiamo intervenire subito rimuovendo la frana, impegnando somme in somma urgenza, o dobbiamo accedere ad un finanziamento più ampio”.

La situazione che desta maggiori preoccupazioni e, quindi, necessita di un intervento che potrebbe determinare un superiore impegno di spesa, è quella della Strada provinciale 143, Guardavalle-Elce della Valle, dove la strada risulta compromessa con una ampia interruzione che ha determinato l’isolamento di una frazione dove vivono circa 400 abitanti. “Venerdì 6 novembre – preannuncia il presidente Bruno - effettueremo un altro sopralluogo alla presenza dei tecnici della protezione civile regionale, con il delegato dell’ufficio del commissario per la mitigazione del rischio idrogeologico, ingegner Nello Gallo, abbiamo sentito il presidente della Regione Mario Oliverio – ha detto ancora il presidente Bruno -. Ci recheremo sul posto per individuare la soluzione più opportuna e attuabile in tempi brevi”.

Nel complesso, quindi, nonostante la quantità di pioggia sia paragonabile alle precipitazioni che hanno travolto con ingenti danni il territorio del reggino e del vibonese, il sistema infrastrutturale nelle aree della provincia di Catanzaro interessate non risulta compromesso in maniera preoccupante proprio grazie all’attività di prevenzione che ha portato, nei mesi scorsi, alla pulizia di fiumi e aste fluviali con particolare riguardo ai corsi d’acqua che attraversano i centri abitati, oltre che alla adeguata programmazione mirata alla pulizia dei canaloni, dei fossi e dei pozzetti. Il presidente della Provincia ha già firmato la delibera relativa alla richiesta al Governo nazionale e regionale dello stato di calamità. “Quanto accaduto – conclude il presidente Bruno – dimostra che le Province hanno le competenze, l’esperienza e la capacità di occuparsi della mitigazione del rischio idrogeologico, una funzione che la riforma Delrio attribuisce alla Regione ma che riteniamo debba restare nelle competenze della nuova Area Vasta”.

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