Colpo ai beni del clan Piromalli: sigilli ad un patrimonio da 600 mila euro
Ammonta ad un valore di circa 600 mila euro il totale dei beni posti sotto sequestro a Nicola Comerci, 70enne di Nicotera attivo nella Piana di Gioia Tauro e con rilevanti interessi economici nelle province di Vibo Valentia, Roma, Bologna ed in tutto il Nord-Italia.
I sigilli sono scattati stamani ad un immobile di due piani nella disponibilità del figlio del 70enne, Domenico, e ad un’area destinata al parcheggio del complesso turistico “Baia Tropea Resort”; entrambe le strutture si trovano a Parghelia.
Ad eseguire il provvedimento - su ordine della Sezione Misure di Prevenzione della Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria - sono stati gli agenti della polizia al termine di una complessa investigazione patrimoniale svolta dalla Divisione Anticrimine.
Secondo gli inquirenti si sarebbe così messo a segno “un ulteriore attacco agli interessi criminali della ‘ndrangheta”, in particolare a quelli della cosca locale dei Piromalli.
Comerci era già stato oggetto d’attenzione da parte del Tribunale dello Stretto dopo che la questura cittadina aveva inoltrato a suo carico una proposta per l’applicazione della misura della Sorveglianza Speciale con l’obbligo di soggiorno nel Comune di residenza ed una conseguente richiesta di sequestro e successiva confisca dei beni (nel novembre del 1999). Nell’ottobre del 2001 il 70enne era stato sottoposto, appunto, alla Sorveglianza Speciale per quattro anni e contemporaneamente gli vennero confiscati i suoi beni.
Le indagini patrimoniali avviate dalla Polizia Anticrimine, su delega della Procura Distrettuale, sono proseguite incessantemente fino all’emissione del Decreto di sequestro basato su elementi info-investigativi che indicherebbero come Nicola Comerci, dagli anni ‘70 in poi, abbia costruito un impero economico, soprattutto nel campo delle strutture ricettive, della ristorazione e dei villaggi turistici, grazie al presunto appoggio della potente cosca Piromalli e ai legami quest’ultima e quella dei Mancuso di Vibo Valentia.