‘Ndrangheta: beni per 12 mln confiscati a imprenditore, anche il “Baia Tropea Resort”
Beni per un valore di 12 milioni di euro, tra i quali il “Baia Tropea Resort” di Parghelia, sono stati confiscati dalla Polizia a Nicola Comerci, 72 anni, imprenditore, nato a Nicotera, attivo nella piana di Gioia Tauro (ne reggino) ma con rilevanti interessi economici nelle province di Vibo Valentia, Bologna ed in tutto il Nord Italia.
Dagli anni Settanta in poi, Comerci avrebbe, secondo l’accusa, costruito un vasto patrimonio, soprattutto nel campo delle strutture ricettive, della ristorazione e dei villaggi turistici, grazie all’appoggio fornito dalla potente cosca Piromalli di Gioia Tauro ed ai legami tra quest'ultima e quella dei Mancuso di Limbadi (Vibo Valentia).
I beni erano stati sequestrati lo scorso agosto (LEGGI LA NOTIZIA).
Diversi collaboratori di giustizia avrebbero confermato la presunta contiguità dell'imprenditore con le cosche Mancuso e Piromalli, indicandolo anche come soggetto vicino ai clan dei De Stefano di Reggio Calabria e dei Tripodi di Vibo.
Il ruolo di Comerci emerse già nell’ambito di un procedimento instaurato davanti alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, volto ad accertare eventuali responsabilità penali relative alla produzione della fiction “Gente di mare” della Rai.
LA FICTION TV E IL “DELFINO DEI PIROMALLI”
Il materiale offerto al vaglio del Tribunale avrebbe consentito di appurare che, in merito all’individuazione di una struttura alberghiera da utilizzare per la fiction, fu fatto espresso riferimento a Comerci, proprietario del villaggio “Blue Paradise” a Parghelia, definendo il “delfino dei Piromalli”.
In quella occasione fu preferita la struttura dell’imprenditore a un altro complesso alberghiero che aveva presentato un’offerta decisamente più competitiva. Ciò, secondo gli inquirenti, per scongiurare “la possibilità che potesse scatenarsi una faida”.
Le indagini sostennero che vi sarebbe stato il contemporaneo intervento di un esponente della cosca Mancuso che, per evitare problemi, intervenne su Comerci per far diminuire il prezzo richiesto.
Rilevanti ai fini della confisca, poi, le indagini svolte nell’ambito del procedimento penale “Asmara”, coordinate dalla Procura della Repubblica di Palmi, che evidenzierebbero rapporti conflittuali tra la famiglia Comerci e i Condoluci, sfociati in una serie di aggressioni e attentati, perpetrati vicendevolmente fra i membri dei due nuclei familiari.
I CONFLITTI TRA LE FAMIGLIE NATI DA UN TERRENO
Il conflitto fu originato dall’acquisto, avvenuto nel 1980, da parte dell'imprenditore, di un terreno a Parghelia (Vv), in località Marina di Bordila, in comproprietà con uno dei Condoluci, per l’importo di 300 milioni.
A seguito di questa operazione imprenditoriale tra i due acquirenti erano sorti dei dissapori che avevano portato le parti a dividere la proprietà comune.
Sulla quota di pertinenza di Comerci sarebbe poi sorto il villaggio Blue Paradise, mentre su quella rimasta a Condoluci fu, successivamente, realizzato il complesso turistico “La Vela”, attiguo al Blue Paradise. La separazione dei lotti, però, lasciò nodi irrisolti sfociati in atti intimidatori e attentati dinamitardi.
I BENI SEQUESTRATI
Conti correnti, beni immobili e società costituiscono il patrimonio, del valore complessivo di 12 milioni di euro, confiscato oggi dalla Polizia a Nicola Comerci. Con il provvedimento, il Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione - ha disposto la confisca di due lussuose ville in cui abitavano l'imprenditore e la sorella, a Gioia Tauro; due appezzamenti di terreno; due autovetture, fra cui una Maserati; quote del capitale sociale di due società immobiliari con sede a Gioia Tauro.
Nel Vibonese, nei comuni di Tropea, Briatico e Parghelia, sono state poi confiscate 38 unità immobiliari, la maggior parte costituenti il complesso turistico dell'imprenditore; 15 appezzamenti di terreno; tre imprese edili e di gestione di alberghi, villaggi e residence; quote del capitale sociale di due società con sede a Tropea; altre quote del capitale sociale di una società con sede a Calderara di Reno (BO).
L’attività operativa si è svolta con la collaborazione di personale delle Questure di Bologna e Vibo Valentia. Con lo stesso provvedimento è stata irrogata a Comerci la misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza o dimora abituale per tre anni.