“Ezio Scida”, Laboratorio Crotone: “Operazione verità sulla vicenda stadio”
“È in atto, è evidente, un programma drammaticamente diabolico che mira al totale isolamento del territorio e non ci riferiamo solo alla vicenda aeroporto. - È quanto si legge in una nota stampa a firma di Laboratorio Crotone-Idee in Rete - In queste ore il "no" del Ministero all'autorizzazione richiesta per mantenere le strutture realizzate nel 2016 per ampliare lo Stadio Ezio Scida, è la prova, qualora ve ne fosse bisogno, che lontano da Crotone, ma probabilmente con l'avallo di qualche natio del posto, si sta lavorando per far sprofondare la città nel baratro.
Negare la possibilità alla città di godere della propria squadra di calcio, serie B o serie A che sia, significa amputargli entrambe le gambe. Non solo, non si vuole che Crotone vada speditamente verso lo sviluppo economico e sociale che le spetta, ma neanche che cammini: la si vuole supina e "a terra". Tant’è che non vorremmo che la notizia del diniego da parte del Ministero influenzi il giudizio del Tribunale federale che sta valutando la situazione del Chievo e quindi la riammissione del Crotone nella massima Serie.
Comprendiamo che non tutti siano in grado di portare il fardello della responsabilità di governo, non tutti sono in grado di andare oltre i "no" gridati qua e là, ma notiamo che a qualcuno riesce invece benissimo nascondersi "dietro un dito", lo stesso dito che con estrema facilità e superficialità, punta contro chi invece lavora!
Cara senatrice/archeologa a poco le serve evitare di esprimere la sua posizione sull'argomento, poco le serve dire che le sue missive alla soprintendenza risalgono a prima della sua elezione. La vogliamo rassicurare al riguardo: "La città, noi tutti, lo ricordiamo bene!" Ricordiamo come dal giorno dopo la sua candidatura ha evitato di dire realmente cosa pensa su questo argomento che invece è tanto caro a tutti i crotonesi.
Sostenere che diano o non diano la proroga per lei non cambia nulla, è solo un modo per dire che a lei di questa città, dei suoi cittadini e dei suoi sentimenti “non gliene frega assolutamente nulla!”
Cara senatrice/archeologa in queste ore sta ripetendo che il sindaco e questa amministrazione non hanno mantenuto la promessa fatta due anni alla soprintendenza, ma cara senatrice/archeologa non ci sta dicendo ancora una volta se ritiene giusto, oggi, smantellare lo Stadio.
E soprattutto, si è mai chiesta se è stato giusto ad un sindaco neo eletto porre quelle condizioni che ha posto nel 2016 la Sovrintendenza. Non le è mai venuto in mente che quell’accordo, non richiesto piagnucolando, ma imposto dal “potente” di turno, assomigli stranamente ad un ricatto?
O forse non si è fatta queste domande perché in quella fase lei ha interpretato altri ruoli in questa storia? Sa.. senatrice...chi amministra fa questo: cerca soluzioni, le migliori tra quelle possibili e se ne assume la responsabilità.
Ebbene le vogliamo dire come questa amministrazione, come chi si è assunto la responsabilità di fare scelte e di farle nell'interesse della collettività, ha cercato di trovare una soluzione per lo stadio, magari potrà tornarle utile visto che “tenterà di mediare con il Ministero ma la situazione è molto compromessa”.
Vogliamo quindi raccontarle una storia, intrigante e ricca di colpi di scena, che forse lei già conosce o, forse, ha contribuito a scrivere. Senza voler andare troppo lontano nel tempo vogliamo prendere quale data di partenza il 19 febbraio 2018, allora, infatti, il Comune di Crotone, in congruo anticipo rispetto alla scadenza del termine di efficacia dell’autorizzazione provvisoria concessa nel luglio del 2016, ha avviato il procedimento amministrativo per la proroga/nuova autorizzazione all’occupazione delle aree complementari allo Stadio Ezio Scida.
Gli Uffici della Soprintendenza Regionale, ai quali pure la nota era formalmente indirizzata ed ai quali è certamente pervenuta a mezzo PEC, il 23 maggio 2018 hanno sorprendentemente asserito, nota a firma del Dott. Mario Pagano, di disconoscere il documento, lamentando che “...alcuna formale richiesta di proroga è mai pervenuta alla scrivente Sovrintendenza...”.
Lo avevamo anticipato... si tratta di una storia intrigante, di misteriose missive risucchiate dall'etere! Il Comune, pensi un po’, ha prontamente replicato dando così coerente e determinato impulso al procedimento amministrativo in corso.
A quel punto, e qui la storia svolta verso il paradossale alla luce della conclusione (speriamo temporanea della vicenda), il Direttore Generale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, Dott.ssa Caterina Bon di Valsassina e Madrisio ha inoltrato in data 22 giugno 2018 la nota che si concludeva con il rilevo “dell’...opportunità di organizzare un incontro tra le parti direttamente interessate...”.
Il 26 giugno 2018 - si legge nella nota - si è tenuto un incontro personale tra le parti coinvolte presso gli Uffici di Cosenza della Sovrintendenza, a conclusione del quale, si legge nel verbale “il Comune, la Società e la Soprintendenza convengono di procedere, congiuntamente, nel procedimento avviato con l’istanza presentata dal Comune in data 19.2.2018, per vederne definito l’esito prima del termine di scadenza previsto dalla precedente autorizzazione provvisoria. L’eventuale nuovo provvedimento definirà le condizioni per il conseguente monitoraggio continuo e le eventuali prescrizioni ritenute opportune dall’Ente preposto alla tutela anche in relazione alla realizzazione del nuovo impianto”.
Appare chiaro a questo punto della storia, che le parti, cara senatrice stanno percorrendo la stessa strada: consentire di avere il tempo necessario, in virtù delle garanzie date dal Comune e della Società FC Crotone, di continuare ad usufruire dello Stadio Ezio Scida.
Fino a questo punto, - si legge ancora - vorremmo fare umilmente notare alla Senatrice/Archeologa, mai la Sovrintendenza ha messo in discussione la credibilità dell’amministrazione comunale. Ma poi, improvvisamente e inaspettatamente, la storia cambia, o la si fa cambiare! E così il 17 luglio arriva la comunicazione del Sovrintendente Dott. Pagano che diffida il Sindaco ad ottemperare allo smontaggio delle strutture provvisorie.
Ebbene... cara senatrice/ archeologa a noi le storie piacciono, le storielle un po’ meno! Cara senatrice/archeologa i problemi sono sotto gli occhi di tutti, elencarli quotidianamente può essere utile alla "propria causa" in campagna elettorale, ma oggi le diamo un'ulteriore notizia: la campagna elettorale è finita e lei è stata eletta, ed oggi è forza di governo, per cui il suo ruolo è quello di dare risposte, soprattutto alle tante problematiche del territorio, a cominciare dallo stadio.
Ne prenda coscienza ed inizi ad interpretare questo ruolo! La storia e la cultura di questa città lo esigono, e la loro tutela non passa attraverso la "demolizione"! Le piaccia o no, deve iniziare a lavorare "per" e non "contro qualcuno", deve riconoscere democraticamente che questa città ha un'amministrazione ed un sindaco votati, proprio come lei cara senatrice.
Non vogliamo contrapposizioni o sovrapposizioni istituzionali! - si legge infine - Chi è stato democraticamente eletto è chiamato far parte di una squadra che gioca e suda per lo stesso obiettivo: le casacche dei "club" quando si è convocati per la ""nazionale" si depongono nel cassetto!”