Inchiesta Robin Hood, Parrotta: “danni ad azionisti sono evidenti”
Al Tribunale Collegiale di Catanzaro, presieduto dalla Presidente Macrì, continua la fase dibattimentale del processo scaturito dall'inchiesta “Robin Hood” (LEGGI LA NOTIZIA) curata dal Procuratore Capo Gratteri, relativo ad un presunto sistema illecito nella gestione calabrese dei fondi europei, attraverso l'ente pubblico “Calabria Etica”.
Le parti civili costituite sono la Regione Calabria, così come oltre 50 azionisti e soci della società Cooperfin, Società finanziaria di prestito su pegno parimenti coinvolta nel processo.
A difendere gli azionisti parti civili c’è il penalista torinese Alessandro Parrotta, docente presso la Scuola Economico Finanziaria della Guardia di Finanza, che asserisce: “Le contestazioni in sede penale hanno ovviamente impattato sul valore delle quote dei singoli azionisti.”
Il legale, specializzato nel penale societario e finanziario, prosegue: “A ciò si aggiungano i risvolti legati alle verifiche Consob e Banca d’Italia: il danno degli azionisti è quindi evidente e non c’è bisogno di aggiungere altro per comprendere la legittimità delle scelte degli stessi di essere parte in questo processo e come lo stesso Tribunale abbia ammesso la costituzione di parte civile, riservandosi la sola verifica della qualifica dei singoli di socio/azionista”.