Bomba a casa di un imprenditore vibonese: chiesta condanna per l’ex rampollo dei Mancuso
Il pm della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro Annamaria Frustaci ha chiesto una condanna di cinque anni e sei mesi di reclusione per Emanuele Mancuso, 31 anni, da giugno collaboratore di giustizia (LEGGI) e discendente dell’omonima famiglia di Limbadi.
Emanuele Mancuso è imputato nell’ambito del processo con rito abbreviato scaturito dall’operazione denominata “Nemea” (LEGGI) contro il clan dei Soriano di Filandari. Mancuso è stato ammesso all’abbreviato insieme a Massimo Vita, 35 anni di Vena Superiore, per il quale il sostituto procuratore antimafia ha chiesto la condanna a 8 mesi di reclusione. I due sono accusati di aver fatto esplodere una bomba carta nel giardino dell’abitazione dell’imprenditore Antonino Castagna in data 13 febbraio 2018.
l’ex rampollo dei Mancuso, assistito dall’avvocato Antonia Nicolini, deve rispondere anche di associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico, detenzione illegale di armi, di aver esploso – in concorso con altri esponenti del clan Soriano – colpi di pistola contro un distributore di carburanti a Filandari e di furto aggravato ai danni di una gioielleria di Nicotera alla quale il 3 gennaio dello scorso anno sono stati sottratti preziosi per un valore complessivo di centomila euro.