Pressioni su Emanuele Mancuso: la zia passa dai domiciliari all’obbligo di dimora
Sostituzione della misura degli arresti domiciliari con quella dell’ obbligo di dimora nel comune di residenza nei confronti di Rosaria Rita Del Vecchio, zia del collaboratore di giustizia Emanuele Mancuso.
La decisione arriva dal Tribunale del Riesame di Catanzaro che ha accolto parzialmente le argomentazioni proposte dall’avvocato Francesco Capria.
Alla Del Vecchio veniva contestato di aver - tramite pressioni psicologiche e la promessa di denaro - indotto il collaboratore di giustizia Emanuele Mancuso a ritrattare ed ad uscire dal programma di protezione.
Il gip aveva, peraltro, nell’ordinanza di custodia cautelare, ravvisata l’aggravante del metodo e dell’ agevolazione alla cosca Mancuso.
L’avvocato Francesco Capria, nell’udienza tenutasi il 21 gennaio, ha sostenuto “l’ estraneità dell’ indagata agli addebiti contestatigli, sostenendo l’illogicità della ricostruzione accusatoria, eccependo anche l’insussistenza del metodo mafioso e dell’ agevolazione alla cosca Mancuso”.
Il difensore aveva, tra l’altro, evidenziato l’ insussistenza di un pericolo concreto ed attuale di recidiva e, pertanto, ne chiedeva l’immediata scarcerazione.
Il Tribunale della Libertà, ritenendo in parte fondata la tesi difensiva, ha parzialmente annullato il provvedimento cautelare, sostituendo la misura cautelare con altra meno afflittiva.