Emanuele Mancuso per amore dalla figlia non si arrende: si rivolge al CSM
Il collaboratore di giustizia Emanuele Mancuso non si arrende e per amore dalla figlia si rivolge al Consiglio superiore della magistratura. Il pentito già nei giorni scorsi aveva scritto una lettera per denunciare un “abuso di potere” sulla figlia, di poco più di 2 anni, da parte dell’ex compagna e della sua famiglia che continuerebbero a far vivere la piccola in ambienti malavitosi.
L’ex rampollo dei Mancuso con una nuova lettera ribatte quanto affermato dal presidente del Tribunale per i minorenni di Catanzaro.
LA LUNGA LETTERA DI EMANUELE MANCUSO
“Apprendo dagli organi di stampa che il presidente del Tribunale per i Minorenni di Catanzaro, organo che non dovrebbe esprimersi al fine di garantire l’imparzialità delle decisioni, anziché svolgere la sua funzione, mediante l’assunzione di provvedimenti ufficiali ed urgenti, a tutela dei minori, ivi compresa mia figlia, impiega il suo tempo a rettificare, “arrampicandosi sugli specchi”, a quanto consacrato negli atti di un fascicolo. A parer mio il presidente ha avuto la necessità di “uscire pubblicamente” con la rettifica alle mie affermazione, ritenendole “false”, solo ed esclusivamente per tentare di sollevare il Tribunale per i Minorenni da “palese responsabilità” facendo, maldestramente, ricadere le possibili colpe su altri organi istituzionali che poco c’entrano con detta vicenda.
I tanti perché? Perché mia figlia è stata collocata in località protetta, dopo tre mesi, dopo un iter travagliato, numerosi rigetti e solamente con decreto del 31 maggio 2019, a seguito del tentato omicidio ai danni di Domenique Signoretta, uomo di fiducia di Pantaleone Mancuso alias “L’Ingegnere”? Perché il Tribunale per i Minorenni ha aspettato tutto quel tempo per collocare in località protetta la bambina? Ci doveva scappare il morto? Perché non ha dato rilevanza a tutto il materiale depositato, nell’arco di quei tre mesi, dalla Procura Minorile? È se fosse successo qualcosa di grave a mia figlia? Quale comunicato stampa avrebbe fatto il presidente del Tribunale per i Minorenni?
Era veramente necessaria l’istruttoria e il contraddittorio, della durata di tre mesi, per decidere l’allontanamento, dal territorio vibonese, della figlia di Emanuele Mancuso, primo collaboratore di giustizia intraneo, per vincolo di sangue, alla potente cosca di ‘ndrangheta denominata “Mancuso”?
Tralasciando questi dati di fatto, oramai superati, faccio riferimento ad altri episodi ed elementi presenti nel fascicolo, mai presi in considerazione dal Tribunale per i Minorenni, ai fini della tutela della mia bambina: Perché il presidente, leggendo l’ ordinanza di custodia cautelare, proc. 3422/2019, depositata in atti, nel mese di dicembre 2019, non ha assunto provvedimenti immediati ed urgenti, per la tutela della minore, quando, a pag. 139, ha accertato che Pantaleone Mancuso alias “L’Ingegnere”, in data 5 luglio 2019, nel corso di un colloquio visivo intercettato in carcere con Giovanna Del Vecchio la invitava a “Trattare con i dovuti modi a Nensy”? Le ricordo che quest’ultima era già in località protetta con mia figlia!
Perché il Tribunale per i Minorenni non ha assunto decisioni, sulla mia bambina, nonostante le numerose segnalazioni dei comportamenti poco collaborativi della madre? Perché non ha disposto provvedimenti necessari per tentare di arginare la conflittualità?
Perché non ha assunto una decisione quando è venuto a conoscenza che la madre, in data 18 novembre 2020, ha portato la minore in un sito protetto per farla partecipare ad un processo di ‘ndrangheta consentendogli, peraltro, di essere inquadrata più volte pubblicamente, ed esser vista da boss e gregari? Perché non ha assunto, con urgenza, una decisione seppur nel corso dell’udienza è stato chiesto l’immediato inoltro del verbale al Tribunale per i Minorenni per le conseguenze del caso?
Perché non ha assunto una decisione quando la madre ha specificato, in un proprio atto di parte, di voler far rientro in Calabria unitamente alla minore?
Perché non ha assunto una decisione quando ha letto, nelle relazioni dei Servizi Sociali, che la madre “non considera necessaria la misura protettiva”?
Perché non ha assunto, in tempi recenti, una decisione quando è stata depositata la copia forense, sul telefono sequestrato a Pantaleone Mancuso alias “L’Ingegnere”, ove emerge che il programma di protezione, per la Chimirri Nensy Vera, doveva essere solo una sorta di messa a disposizione?
Potrei continuare all’infinito! Sicuramente il Presidente non ha mai visto il materiale confluito nel fascicolo! Non ha mai letto le relazioni dei Servizi Sociali! Non ha mai letto gli atti penali depositati anche dalla Procura Minorile! Sicuramente no!!! Altrimenti non avrebbe definito false le mie affermazioni!!! Credo anche che non ha letto con attenzione il mio comunicato per la fretta di scaricare le colpe ad altri!!! Io ho ben chiarito che il decreto è stato disintegrato dalla Corte di Appello solo sul punto della limitazione della responsabilità genitoriale. Trovo superflua, pertanto, la sua esternazione mirata, scaltramente, a mettere in risalto, secondo il suo punto di vista, “l’ottimo” operato del Tribunale per i Minorenni. Che mia figlia sia in mano alla ‘ndrangheta è palese in quanto emerge dagli atti!!!Chiederò l’intervento del CSM affinché valuti tutte le anomalie sopra esposte e per la mancata adesione alla risoluzione dell’anno 2017 relativa ai figli dei collaboratori di giustizia. Provvederò, altresì, fornendo tutti gli elementi a me noti, ad informare l’Autorità Giudiziaria territorialmente competente per dare luce alla triste vicenda che sta riguardando la mia bambina”.