Operazione Plinius 2: rigettato ricorso in Cassazione, due condannati portati in carcere
Due ordini per la carcerazione, emessi dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Corte di Appello di Catanzaro, sono stati notificati stamani dai Carabinieri di Scalea a carico di Alessandro Stummo, di 32 anni, e Gian Claudio Lombardo, di 31, entrambi della cittadina tirrenica cosentina.
Il primo, dopo le formalità, è stato accompagnato nella Casa Circondariale di Paola dove dovrà espiare una pena di oltre 2 anni e mezzo reclusione, mentre il secondo - che deve espiare invece 2 anni e 3 mesi - si è presentato da solo presso l’istituto penitenziario di Cosenza.
I due sono accusati di un tentativo di estorsione in concorso avvenuto il 24 giugno del 2012 a Scalea e per il quale sono stati condannati il 12 luglio del 2018 con sentenza della Corte di Appello di Catanzaro, provvedimento a cui fecero ricorso alla Corte Suprema di Cassazione che il 29 ottobre l’ha rigettato.
Il fatto si incardina nell’attività di indagine denominata “Plinius 2”, condotta dalla Compagnia locale dell’Arma ed eseguita nel maggio del 2015 (QUI), che ha consentito di delineare gli assetti di un’associazione per delinquere di tipo ‘ndranghetistico, la cosca Valente-Stummo, attiva nella zone e in collegamento con il più noto clan Muto, “del quale - affermano gli inquirenti - riconoscono la sovra ordinazione ‘ndranghetistica che, avvalendosi della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo, era finalizzata al controllo ed allo sfruttamento delle risorse economiche” attraverso reati contro patrimonio e contro la persona, in particolare diverse di estorsioni a commercianti ed imprenditori del luogo, ma anche la turbata libertà degli incanti finalizzata ad accaparrarsi immobili di rilevante valore inibendo la partecipazione di altre persone.