‘Ndrangheta: operazione “Plinius”; chiuse indagini, 32 indagati
La Dda di Catanzaro ha chiuso le indagini nei confronti di 32 persone coinvolte nell'inchiesta "Plinius 2" contro la cosca "Valente-Stummo", attiva nel comune di Scalea (Cs) e nei paesi limitrofi e in collegamento con i Muto di Cetraro (Cs).
Le accuse, a vario titolo, sono di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, turbata libertà degli incanti, corruzione, traffico di tabacco lavorato estero, ricettazione, calunnia, resistenza e violazioni di domicilio; reati aggravati dalle metodologie mafiose. L'indagine è la prosecuzione dell’attività investigativa dei carabinieri che, nel luglio 2013, aveva portato all'esecuzione di 39 arresti tra cui anche l'ex sindaco Pasquale Basile e altri amministratori di Scalea.
L'inchiesta, condotta dal procuratore aggiunto Vincenzo Liberto, dal sostituto Pierpaolo Bruni con il coordinamento del procuratore vicario Giovanni Bombardieri, avrebbe svelato il pesante condizionamento che il clan imponeva alle attività economiche del territorio. Gli inquirenti sono riusciti a ricostruire diverse estorsioni a commercianti e imprenditori del posto, ma anche il controllo sulle vendite fallimentari che permetteva al clan Valente-Stummo di accaparrarsi immobili di rilevante valore, inibendo la partecipazione all'asta di altre persone. Trenta i capi di imputazione contestati agli indagati.
Sotto indagine è finito anche l'ex assessore comunale di Scalea Raffaele De Rosa, accusato di corruzione con l'aggravante mafiosa in concorso con l'allora sindaco del paese cosentino Pasquale Basile e Pietro Valente (questi ultimi, arrestati nel luglio 2013, sono già stati giudicati e condannati). Secondo l'accusa sindaco e assessore nel febbraio del 2011 "ponevano in essere atti idonei, diretti in modo non equivoco, a indurre Mauro Campilongo a dimettersi dall'incarico di consigliere comunale". (AGI)