Covid. Il bollettino: impennata di contagi in Calabria, 40 positivi in più rispetto a ieri
Si registra una impennata nel numero di persone risultate positive al Covid-19. Rispetto a ieri - in cui si segnalavano “solo” 15 persone in più ad aver contratto il virus (QUI) - il dato di oggi è purtroppo salito di ulteriori 40, per un totale, al momento, di 169 casi accertati, oltre e purtroppo ad altri due decessi confermati, avvenuti nella stessa giornata: il primo a Cosenza (QUI) e il secondo a Crotone (QUI), che si sommano al precedente avvenuto a Montebello Jonico (QUI).
I laboratori autorizzati della Calabria, sempre nelle ultime 24 ore, hanno effettuato un totale di 1769 tamponi, 1600 dei quali, appunto, risultati negativi.
Territorialmente, Reggio Calabria segnala sempre i numeri più alti (QUI): 57 positivi in tutto (10 in più rispetto a ieri) di cui 16 in reparto; 4 in rianimazione; 34 in isolamento domiciliare; ma nel computo sono segnati anche i due guariti ed il deceduto.
36 i casi accertati a Catanzaro (+10 rispetto a ieri): 14 in reparto; 5 in rianimazione; 17 in isolamento domiciliare. Altrettanti (36) quelli a Cosenza (+5), di cui 24 in reparto; 4 in rianimazione; 7 in isolamento domiciliare ed un deceduto.
35 a Crotone (+14 rispetto a ieri), ma al computo vanno aggiunti altri 4 pazienti che sono ricoverati e segnalati come a Catanzaro: di questi, 6 sono in reparto; 28 in isolamento domiciliare ed uno deceduto.
5, infine, quelli a Vibo Valentia (-1 rispetto a ieri) e tutti in isolamento domiciliare.
5590 invece le persone attualmente in quarantena volontaria (594 in più rispetto a ieri) e così distribuite: 2794 a Reggio Calabria; 1270 a Cosenza; 590 a Vibo Valentia; 550 a Catanzaro e 386 a Crotone.
Infine, le persone giunte in Calabria negli ultimi quattordici giorni e che si sono registrate al sito della Regione Calabria sono 9383.
OLTRE 33 MILA I POSITIVI IN ITALIA
Quanto ai dati nazionali, si registrano 33.190 persone risultate positive al virus. Ad oggi, dunque, in Italia sono stati 41.035 i casi totali. 4.440, invece, le persone guarite mentre i deceduti sono 3.405 (numero che potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso).
Territorialmente i contagi sono così distribuiti: 13.938 in Lombardia, 4.506 in Emilia-Romagna, 3.169 in Veneto, 2.754 in Piemonte, 1.622 nelle Marche, 1.422 in Toscana, 883 in Liguria, 741 nel Lazio, 605 in Campania, 522 in Friuli Venezia Giulia, 491 nella Provincia autonoma di Trento, 421 nella Provincia autonoma di Bolzano, 449 in Puglia, 321 in Sicilia, 366 in Abruzzo, 328 in Umbria, 209 in Valle d’Aosta, 204 in Sardegna, 169 in Calabria, 38 in Molise e 37 in Basilicata.
RIENTRI, LE REGOLE PER TORNARE IN ITALIA
Intanto - proprio in relazione ai rientri - la Protezione Civile ha diffuso le indicazioni per tutti i connazionali che tornino in Italia da altri Paesi e che saranno sottoposti ai controlli aeroportuali già previsti e attivati fin dall’inizio dell’emergenza, grazie al supporto e alla disponibilità dei volontari della prociv e del personale sanitario.
La Polizia effettuerà le consuete verifiche di frontiera, agevolando la compilazione dell’autocertificazione per il rientro presso il proprio domicilio, residenza o abitazione.
In ottemperanza alle misure in atto per la mobilità delle persone all’interno del territorio nazionale, sarà consentito ad una sola persona di raggiungere lo scalo aereo, ferroviario o marittimo, così da agevolare il rientro a casa del connazionale.
Lo spostamento rientrerà tra le fattispecie di “stato di necessità” e dovrà essere autocertificato con il modulo messo a disposizione del Viminale, compilato in tutte le sue parti, indicando in particolare il tragitto percorso.
Inoltre, come previsto dal Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il Ministero della Salute, gli italiani di ritorno dall’estero, anche in assenza di sintomi riconducibili al Covid-19, dovranno obbligatoriamente comunicare il proprio ingresso nel paese al Dipartimento di prevenzione dell’Azienda Sanitaria locale. Saranno inoltre sottoposti alla sorveglianza sanitaria e all’isolamento fiduciario per un periodo di quattordici giorni.
UN CODICE PER RITIRARE I FARMACI
Una notizia importante per gli utenti l’ha data poi, nel corso della consueta conferenza stampa delle 18, Angelo Borrelli, capo dipartimento della Protezione civile, annunciando di aver firmato una ordinanza che prevede la dematerializzazione delle ricette mediche.
In pratica chi avesse necessità di una prescrizione non avrà bisogno di recarsi dal proprio medico di base, ma sarà fornito un codice che potrà essere presentato in farmacia per ritirare i medicinali necessari.
IMPENNATA DI ABBANDONI DI CANI
Una nota dolente, invece, Borrelli, l’ha poi rivelata sempre durante l’incontro coi giornalisti, e cioè che in questi giorni di emergenza sono stati segnalati alla protezione civile diversi abbandoni di animali domestici, in particolare di cani.
“Una cosa deprecabile” ha sbottato e soprattutto perché, ha assicurato, “non è assolutamente dimostrata una diffusione del contagio tra cani e persone”. “Sappiamo che il corona è presente anche nei cani ma non è questa la regione per cui si debbano abbandonare”, ha concluso Borrelli.
SIP: COVID NON È UN PROBLEMA PEDIATRICO
Durante la conferenza è intervenuto anche Alberto Villani presidente della Sip, la Società italiana di pediatria. Alla base la questione del rischio epidemiologico nei più piccoli.
Villani ha voluto rassicurare facendo presente prima i numeri, ovvero che al momento sono circa 300 in tutta Italia i bimbi risultati positivi e che secondo le casistiche non c’è finora alcuna correlazione tra bambini e casi gravi.
“Il che deve rassicurare genitori e nonni” ha affermato Villani ribadendo che il Covid “non è un problema pediatrico” e consigliando, in caso di sintomi da parte dei piccoli, di rivolgersi direttamente e subito ai propri pediatri.
(aggiornata alle 18:45)