ANAAO/Giovani: “No a II Facoltà di Medicina, si a Rete Formativa regionale”
“In un’ottica di crescita sarebbe più opportuno incentivare ed implementare le eccellenze già esistenti ed operanti sul territorio, piuttosto che creare nuove mediocrità”. Lo dice Francesco Ursini, Presidente dell’Associazione Calabra Giovani Medici e Consigliere Nazionale ANAAO-Assomed per il gruppo ANAAO Giovani, in riferimento alla recente proposta del Presidente del Consiglio Provinciale di Cosenza di istituire una seconda Facoltà di Medicina. “L’Università di Catanzaro, seppur giovane, - continua il giovane sindacalista - può vantare eccellenze clinico-scientifiche di rilievo internazionale, come attestato dal recente rapporto del Via-Academy (associazione di accademici italiani all’estero), in cui è risultata al primo posto tra gli Atenei Meridionali per le pubblicazioni e i lavori scientifici realizzati. Pensiamo alla Neurologia del Prof. Aldo Quattrone, Direttore del CNR Istituto di Scienze Neurologiche, centro di rilievo internazionale per la cura e lo studio di patologie complesse come il Morbo di Parkinson o le epilessie; oppure alla Medicina Interna diretta dal Prof. Giorgio Sesti, annoverato tra i principali attori a livello mondiale della ricerca in campo diabetologico; o ancora alla Cardiologia Interventistica del Prof. Ciro Indolfi, che si pone ai vertici nazionali per numero di prestazioni effettuate e rilevanza della ricerca scientifica”.
“L’elenco - prosegue Francesco Ursini - potrebbe continuare, ma sono sicuro che il Presidente Oliverio ne è già a conoscenza ed è per questo che la proposta di istituire una Facoltà di Medicina a Cosenza sembra un tentativo goffo di delegittimare un’Istituzione Accademica che, finalmente, riesce a far capolino tra le realtà più accreditate del mondo. Se fossi malpensante crederei che si abbia l’esigenza di creare nuove “poltrone” da occupare, ma sono sicuro che non è così e che la proposta dell’Amministrazione provinciale è soltanto di natura campanilistica”. “Aldilà del mero campanilismo non riteniamo, tuttavia, che Catanzaro debba chiudersi in una fortezza impenetrabile. Tutta la Calabria dovrebbe essere coinvolta in un processo di crescita e contaminazione, ad esempio ripianificando la rete formativa per la formazione medico-specialistica. Secondo il nuovo ordinamento per le Scuole di specializzazione di area medica, infatti, la formazione medico-specialistica dovrebbe avvenire non solo nell’Università sede della Facoltà, ma in quella che viene definita la “Rete Formativa”, un insieme di strutture assistenziali dislocate sul territorio regionale, con vari gradi di eccellenza in diverse discipline, al fine di fornire al giovane medico un “campo di battaglia” ad alto regime prestazionale sul quale addestrarsi. Allo stato attuale, invece, - continua il rappresentante di Anaao/Giovani – si tende a centralizzare troppo la formazione dello specializzando, che spesso, per insormontabili quanto logiche inadeguatezze strutturali, non riceve una formazione livellata sugli standard nazionali. Il ruolo di Cosenza nella formazione del giovane medico calabrese dovrebbe collocarsi in questo contesto, ovvero nel mettere le eccellenze di cui dispone al servizio di un fine comune, quello della comunione delle risorse”. “Auspico – conclude Francesco Ursini – che, nell’imminenza delle elezioni amministrative, i futuri candidati percepiscano queste problematiche e propongano strategie per la risoluzione. Noi giovani medici, in quanto “attori” principali di questo processo, restiamo aperti a tutte le opportunità di dialogo e di confronto tese al fine comune di garantire alla Calabria la possibilità di acquisire un profilo accademico di livello elevato”.