Coldiretti, aspettiamo la coca-cola e le altre multinazionali per fare i contratti
“Registriamo positivamente l’ulteriore disponibilità del Direttore Affari Pubblici Europei della The Coca-Cola Company Salvatore Gabola manifestata nel corso dell’incontro con il presidente della Regione Scopelliti e gli Assessori all'Internazionalizzazione Fabrizio Capua e all'Agricoltura Michele Trematerra ma ora pur essendo stato questo un passaggio importante, dalle parole si passi ai fatti perché le arance continuano ad essere pagate ad un prezzo troppo basso e non remunerativo per le imprese agricole.”. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti della Calabria Pietro Molinaro nel commentare l’incontro di ieri con la massima istituzione regionale. E', però, indispensabile - sottolinea il presidente della coldiretti Molinaro - formulare degli accordi che non prescindano dal riconoscimento dei costi di produzione e dalla remunerazione del prodotto garantendo un prezzo all'agrumicoltore almeno di 15 centesimi al chilo passando anche attraverso un accorciamento della filiera per questo aspettiamo la coca-cola e gli altri acquirenti di succo per fare i contratti. Del resto – afferma Molinaro - dovremmo essere con le carte in regola visto che l’Assessore Capua per i prestigiosi incarichi ricoperti risulta essere un esperto conoscitore delle dinamiche delle industrie di bibite analcoliche.
Basterebbe - continua la Coldiretti - pagare le arance ai produttori qualche centesimo di più rispetto agli 8 centesimi al chilo attuali, aumentare di alcuni punti percentuali oltre il 12 per cento il succo di agrumi nelle bibite e indicare l’origine delle arance sulle etichette delle bottiglie per spezzare, con trasparenza e legalità, la catena di sfruttamento che sottopaga il lavoro ed il suo prodotto. Su queste tre basi continuerà la mobilitazione di Coldiretti e pertanto gli acquirenti di succo concentrato-non è solo la Coca-Cola, diano subito un segnale molto preciso, altrimenti le arance continueranno a rimanere a terra. Bisogna continuare -ribadisce Molinaro – a battere il ferro finchè è caldo e pertanto le Istituzioni Nazionali e Regionali come già hanno fatto continuino a vigilare perché dopo l’incessante iniziativa di coldiretti che ha smosso l’opinione pubblica nazionale ed internazionale non si potranno accettare solo generici impegni: occorre ridistribuire in termini di equità il valore all’interno della filiera.