Giustizia, Bianchi: “Piano Severino” va fermato
"Il Piano del ministro Severino di smantellamento della giustizia sul territorio calabrese va fermato. Non ci sono le condizioni, neanche minime, perché il nostro territorio possa sopportare l'impatto di ridimensionamento del provvedimento governativo senza gravissime conseguenze e ripercussioni per la sicurezza e la convivenza civile delle nostre comunità". A dichiararlo, la senatrice del Pdl, Dorina Bianchi.
"Se il Governo, partendo da premesse sbagliate intende arrivare a conclusioni errate, chiudendo alcuni importanti uffici giudiziari in Calabria - precisa l'esponente politico del Pdl - non farà altro che alimentare tra i cittadini il senso di abbandono dello Stato e aumentare la percezione di impunibilità e pervasività capillare delle 'ndrine il cui fatturato illecito stimato è pari a ben 44 miliardi di euro. Un vero e proprio atto di resa da parte dello Stato di fronte alla criminalità organizzata che affligge e mortifica il nostro sistema imprenditoriale costringendolo a gettare la spugna o a cedere ai coercitivi ricatti dei principali sodalizi criminali operanti sul territorio".
"In questo quadro allarmante - conclude la senatrice calabrese, Dorina Bianchi - l’ultima stesura del decreto apre alcuni possibili spiragli per la permanenza di alcuni uffici, definiti come presidi di legalità che dovrebbero sostituire le attuali sedi giudiziarie collocate in edifici pubblici. È necessario, entrare a gamba tesa e con collegiale determinazione in questa possibile opportunità, per proporre una batteria di indicatori "sensibili" che ci consenta di garantire il mantenimento funzionale e scongiurare la soppressione di una serie di uffici attualmente a rischio".