Soppressione Tribunali: Catanzaronelcuore sostiene le ragioni di Lamezia
“Condividiamo, facendole nostre, le preoccupazioni di quanti protestano contro la paventata soppressione del Tribunale di Lamezia Terme. Senza temere di apparire esagerati riteniamo che tale decisione sia una vera follia poiché quel presidio svolge una mole notevole di contenzioso, sia civile che penale, tale da non giustificarne la cancellazione ex abrupto, così come invece sembra essere previsto dai piani ministeriali. Giudici, funzionari, avvocati: una realtà ed una risorsa economica, intellettuale e sociale, privata del suo riferimento con il conseguente indebolimento e possibile sfaldamento. – Lo scrive in una nota stampa Raffaele Fabiano - Presidente Movimento Civico “Catanzaronelcuore” - Perciò siamo vicini all’intera città del Tirreno catanzarese e riteniamo che la politica debba fare uno sforzo in più per scongiurare il pericolo che Lamezia sia privata di un Ufficio così importante il cui lavoro, fra l’altro, sarà scaricato su altri Tribunali i quali difficilmente potranno assorbirlo senza disagi. Inoltre l’effetto indiretto della soppressione sarebbe la cancellazione della Procura della Repubblica in quel territorio, ciò che rappresenterebbe un brutto segnale da parte dello Stato.
Comprendiamo il fine razionalizzatore delle misure pensate a Roma per ridurre gli sprechi dell’apparato statale, ma riteniamo che bisognerebbe guardare a questi con maggiore attenzione: non si può mettere sullo stesso piano il Tribunale di Lamezia con altri micro-inutili uffici Giudiziari e non si può non rilevare come inaspettatamente altri Tribunali siano stati “salvati”! Sempre rimanendo in ambito Giustizia, perché ad esempio non si decide di mantenere una sola Corte d’Appello per ogni regione? Perché non si guarda all’improduttività di alcuni magistrati? O alla scarsa efficienza dei servizi di segreteria o alla farraginosità di alcune procedure? O a Giudici di Pace inutili in taluni territori? Nello spreco generale di risorse del sistema (che trova poi all’interno di ogni singolo ufficio ulteriori incredibili appendici) è sacrosanto intervenire, ma senza cancellare con un tratto di penna una realtà rilevante qual è il Tribunale di Lamezia.
Il fatto contingente - si legge ancora - ci dà l’opportunità per riflettere su alcune cose: innanzitutto rivolgiamo un plauso alle categorie, alle associazioni e alla politica lametine per l’ammirabile risposta corale che offrono nella protesta, ciò che – di contro – fa rilevare l’inerzia di quelle presenti a Catanzaro laddove, a titolo di esempio, sulla Scuola di Magistratura non abbiamo sentito la voce e la reazione di nessuno. Anteporre gli interessi del territorio a quelli del partito o dell’appartenenza è una virtù purtroppo sconosciuta alla politica di Catanzaro, ormai prona e subalterna ad altri soggetti. L’altra riflessione ci dà spunto per sottolineare come, di fronte a battaglie giuste, i territori devono combattere insieme: in questa contingenza siamo sinceramente convinti di dover sostenere le ragioni di Lamezia che reputiamo giuste; con la stessa limpidezza, in altre occasioni abbiamo invece condannato le rivendicazioni errate e faziose che contrapponevano i territori fra di loro in stupide guerre fra poveri (gemmazione di nuove province, denominazione aeroporto, ecc.). Ecco perché reputiamo intollerabili le scelte di qualche politico il quale anziché guardare all’interesse generale (di una città, di una provincia, di una regione) sfrutta posizioni di potere per accrescere clientele particolari, umiliando le vocazioni specifiche dei territori, non temendo di spostare uffici dal capoluogo verso altri lidi, insensibile al dirottamento di ruoli e funzioni da un luogo ad un altro, ignorando le prerogative di ciascuno. Sarebbe il caso di compiere riflessioni approfondite”.