Talarico: no alla soppressione del tribunale di Lamezia
“Un Tribunale importante per il territorio e per la stessa amministrazione della giustizia come quello di Lamezia Terme, non può rischiare ridimensionamenti o peggio ancora la chiusura”.
Sulla questione della revisione della geografia giudiziaria in Italia, che fa temere accorpamenti e soppressioni di importanti presidi e uffici anche in Calabria, interviene il presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico, annunciando una discussione, già nella prossima seduta dell’assemblea regionale, che sarà seguita dall’approvazione di un ordine del giorno da inviare a tutti i livelli istituzionali interessati, al ministro per la Giustizia e al Governo nazionale.
“Questioni così delicate, in territori, dove è necessario irrobustire gli apparati organizzativi della giustizia, anziché indebolirli o ridimensionarli, non possono essere delegate - dice Talarico - a decisioni che non tengano conto delle realtà dei territori e delle esigenze di massimo impegno nella battaglia contro fenomeni degenerativi come la mafia.
Lamezia, per popolazione, è la terza città della Calabria ed è impegnata, nelle sue componenti sociali e civili, in un percorso di riscatto e di crescita che non può non vedere, a fianco dei cittadini, l’istituzione massima dell’amministrazione della giustizia.
Una rinnovata organizzazione giudiziaria, soprattutto in assenza di una riforma complessiva della giustizia, non può - dice ancora Talarico - prevedere accorpamenti e soppressioni che, in particolare nel caso di Lamezia, sono non condivisibili e improponibili.
Credo che anche nell’ottica di un riequilibrio delle disparità nord sud a tutti i livelli, occorra - conclude Talarico - non soltanto mantenere Tribunali come quello di Lamezia Terme, rilevante per la sua centralità, in un territorio con problematiche questioni legate alla presenza della criminalità, ma valorizzare e sviluppare gli uffici esistenti, cominciando col colmare i vuoti esistenti con l’attribuzione agli uffici di nuovi e più numerosi giudici.
La nuova organizzazione degli uffici giudiziari sul territorio non può essere disegnata in astratto senza preventiva verifica con le componenti istituzionali, politiche, economiche e sociali di un territorio. Sarebbe un errore gravissimo e dobbiamo fare in modo che venga evitato”.