Lettera aperta ai Ministri di Giustizia ed Interno su soppressione tribunale Lamezia
"Le organizzazioni sindacali Cgil-Cisl-Uil di Catanzaro, unitamente alle categorie del Pubblico impiego, sono fortemente preoccupate per le notizie che stanno circolando sulla decisione da parte del Ministero della Giustizia di sopprimere l’Ufficio Giudiziario di Lamezia Terme. - Comunica una nota nota stampa - Riteniamo che tale ipotesi rappresenterebbe una decisione a dir poco ingiusta ed inopportuna, anche in caso di accorpamento del Tribunale con altre sedi vicine.
La città di Lamezia e tutto il suo comprensorio è un territorio storicamente dominato dalle famiglie criminali e dalla ‘ndrangheta. Lamezia Terme, in particolare, ha subito in questi anni un pervasivo attacco da parte delle forze criminali che vogliono incutere terrore ed estendere il proprio dominio sulle forze economiche, politiche, civili e sane della città.
Lamezia Terme è la città che, nel recente passato, per ben due volte ha avuto il Consiglio Comunale sciolto per infiltrazioni mafiose; è la città degli attentati intimidatori a Don Giacomo Panizza ed alla comunità Progetto Sud; è la città dove gli imprenditori ed i commercianti continuano ad essere taglieggiati ed impauriti da chi vuole finanziare i propri affari illeciti attraverso il pizzo.
Ma Lamezia Terme è anche la città dove in questi anni i cittadini hanno saputo alzare la testa, provare a riscattarsi, impegnarsi in prima persona nella lotta alla ‘ndrangheta. - Continua la nota - Pensiamo alle esperienze positive come la costituzione dell’Associazione Lametina Antiracket, la comunità Progetto Sud che utilizza beni confiscati alla ‘ndrangheta per offrire servizi sociali, le manifestazioni antimafia organizzate dal sindacato unitario negli anni difficili nei quali le strade della città venivano occupate dal sangue delle faide, non ultima la manifestazione antimafia “Il giorno che non c’è” dello scorso febbraio che ha offerto una risposta democratica a chi continua ad occupare la città di Lamezia Terme con le intimidazioni ed il terrore.
Le Organizzazioni Sindacali unitarie, che hanno incoraggiato le iniziative di questi anni, si aspettano dallo Stato una risposta che non deluda la speranza del riscatto democratico, del primato della Legalità sulla sopraffazione ‘ndranghetista. Lo Stato non può e non deve abbandonare questo territorio. Non possono esistere ragioni economiche che impediscano allo Stato democratico di difendere i propri cittadini dall’ingiustizia e dalla violenza.
Siamo fortemente allarmati per il clima che, intorno a questa vicenda, si sta registrando in queste ore. Oltre alle proteste dei dipendenti che noi sosteniamo e conduciamo, alcune associazioni stanno cavalcando la protesta con parole d’ordine che prevaricano la dialettica democratica. Si tenta di aizzare i cittadini contro il Capoluogo di Regione, reo di avvantaggiarsi di un eventuale accorpamento della struttura ai danni della città di Lamezia Terme. Si grida allo scippo e si punta il dito sull’incapacità delle Istituzioni democratiche a difendere il territorio e la cittadinanza. - Conclude la nota - Per evitare che questo clima possa travolgere e vanificare la protesta dei lavoratori, dei cittadini, delle tante associazioni, delle Istituzioni che ogni giorno lottano per affermare la Legalità, chiediamo alle SS.VV. una risposta il più possibile celere e soprattutto rassicurazioni sul fatto che il Tribunale di Lamezia non verrà soppresso semmai, come chiediamo da anni, rafforzato."