Cgil Pollino: solidarietà ai migranti ed ai sindaci della Locride ed Acquaformosa
"Il direttivo regionale della CGIL riunitosi oggi, 19 luglio, esprime piena solidarietà ai migranti ospitati nei centri della protezione civile e ai sindaci della locride e del comune di Acquaformosa che hanno iniziato lo sciopero della fame per denunciare il blocco dei fondi della protezione civile. La protesta nei centri (Amantea, Rogliano, Crotone, Riace, Cutro e Falerna) fa riemergere la necessità di ripensare il sistema dell’accoglienza in Italia ed in Calabria, oggi incentrato su un modello ingiusto che non tiene conto delle esigenze dei profughi, non ha come obiettivo l’integrazione, ma piuttosto erode la solidarietà. E’ questo un modo di procedere che crea ghettizzazione ed alimenta l’allarme sociale, che sembra fondarsi su logiche affaristiche.- E' quanto si legge in una nota della Cgil del Pollino - La CGIL denuncia l’impostazione di un modello dell’accoglienza che specula sulla vita dei migranti a favore invece di un sistema dell’ospitalità diffusa sul territorio che rispetta la dignità dei migranti e che è in grado di innescare un processo di emancipazione collettiva come avviato nel cosiddetto “modello Riace” oggi messo a rischio per scelte politiche illogiche e inopportune.
Occorre rafforzare e dar corpo alla lungimirante politica dei sindaci della locride per promuovere e diffondere una seria e non propagandistica politica dell’accoglienza come strumento non solo di solidarietà e di fratellanza , ma come perno di un modello alternativo di sviluppo basato sull’economia solidale.
Denunciamo pertanto il silenzio della politica, l’indifferenza sulle condizioni degli stranieri e chiediamo una politica costruttiva di vera integrazione. Pretendiamo chiarezza e atti immediati da parte della protezione civile regionale in merito non solo ai tempi relativi al trasferimento delle risorse economiche, ma soprattutto alla qualità della gestione di tutti i centri dislocati sul territorio calabrese, e provvedimenti immediati.
La CGIL annuncia per questi motivi, una mobilitazione regionale capace di coinvolgere movimenti civili, laici, religiosi e tutte le associazioni che condividono gli obiettivi di coesione e di solidarietà."