Serra San Bruno, sempre più torbida la questione Alaco
"Nel corso di un’assemblea pubblica tenutasi in piazza a Serra San Bruno, il Comitato civico Pro-Serre ha affrontato nuovamente la questione della potabilità dell’acqua proveniente dall’invaso SoRiCal dell’Alaco, recentemente posto sotto sequestro dalla Procura di Vibo Valentia. - Comunica una nota del Comunicato Pro-Serre - Il Comitato ha ribadito che nulla è cambiato anche dopo il sequestro, poiché con un balletto di ordinanze il Comune di Serra continua a confondere le idee dei cittadini esasperati che si vedono arrivare nelle case la solita acqua giallastra proveniente dall’Alaco, che pure viene dichiarata ufficialmente potabile e che invece, secondo il Comitato, è “semplicemente” avvelenata.
Oltre a ciò gli attivisti del Comitato hanno denunciato un’ulteriore anomalia. Diversi cittadini, in particolare alcuni che nell’arco della propria carriera professionale, in un modo o nell’altro, hanno avuto a che fare con la SoRiCal, hanno segnalato al Comitato la presenza di “pozzi strani” ubicati alla fine di Via Cecina nel comune di Spadola. Si tratta di un piccolo terreno di proprietà della stessa SoRiCal, come confermato da fonti attendibili, in cui si possono riscontrare fra le erbacce ben 5 impianti di pompaggio dell’acqua ed una cabina centrale. Si tratta di impianti ubicati proprio sulla sponda ovest del fiume Ancinale. - Continua la nota - Il sospetto è che grazie a questi impianti la SoRiCal aspiri attualmente (o abbia aspirato nel recente passato) acqua direttamente dal fiume Ancinale, in modo da incanalarla nelle condotte idriche ed erogarla, senza potabilizzazione, in direzione di Serra San Bruno. Probabilmente la SoRiCal attiva questi impianti nel periodo estivo, quando la popolazione cresce ed il fabbisogno di acqua aumenta. Potrebbe trattarsi quindi di acqua aspirata dal fiume Ancinale ed erogata direttamente nelle case dei cittadini.
Intanto sono stati riscontrati diversi casi di acanthamoeba keratitis, un pericoloso e raro protozoo, che attacca la cornea e la debilita fino alla perdita totale della vista. Molti optometristi hanno scientificamente provato forti connessioni fra l’ameba in questione e l’acqua del rubinetto inquinata. L’incidenza del protozoo è di un caso ogni 30.000 portatori di lenti a contatto. A Serra sembra siano ben 3 i casi accertati. - Conclude la nota - Il Comitato ha distribuito, nel corso dell’assemblea pubblica, un vademecum con dei consigli medici sul prudente utilizzo del liquido proveniente dall’Alaco, denunciando pubblicamente la censura operata dal Comune di Serra che ha illegittimamente negato, per bocca del sindaco, l’autorizzazione ad affiggere il vademecum sotto forma di manifesto. Le amministrazioni locali dovrebbero schierarsi al fianco dei cittadini, e non contro, invece scelgono di stare dalla parte di SoRiCal e delle multinazionali che sfruttano l’acqua per trarne profitto."