Omicidio Citriniti: giudice si astiene, slitta il processo
È slittato al 17 aprile l'avvio del processo d'appello per Cosimo Berlingieri e Gianluca Passalacqua, catanzaresi di etnia rom, di 44 e 23 anni, imputati per l'omicidio pluriaggravato del giovane universitario di 24 anni Massimiliano Citriniti, accoltellato a morte il 22 febbraio 2009 fuori dal Centro commerciale "Le Fornaci", a Catanzaro. Il rinvio è stato necessario dopo che oggi, giorno fissato per l'inizio del giudizio di secondo grado, uno dei componenti della Corte d'assise d'appello, il giudice Marco Petrini, ha chiesto di astenersi avendo già preso parte al processo d'appello per il terzo imputato dell'omicidio, il diciassettenne giudicato con rito abbreviato e condannato in primo grado a 14 anni e 15 giorni di galera, poi scontati a 10 anni dalla Corte d'appello con una sentenza infine confermata dalla Cassazione il 19 ottobre 2011. Sulla richiesta del giudice dovrà adesso pronunciarsi il Primo presidente della Corte, ed eventualmente dovrà essere assegnato al procedimento un diverso componente per l'assise.
I due imputati sono stati condannati, il 15 marzo scorso, a 21 anni e tre mesi di reclusione Berlingieri, ed a 10 anni di reclusione Passalacqua dalla Corte d'assise di Catanzaro che ha emesso la propria decisione dopo quasi dieci ore di camera di consiglio, e dopo aver riconosciuto per entrambi le attenuanti generiche prevalenti su alcune delle contestate aggravanti, mentre altre sono cadute (il pubblico ministero, Simona Rossi, aveva chiesto per gli imputati la condanna all'ergastolo). I giudici di primo grado hanno inoltre riconosciuto alle parti civili, rappresentate dall'avvocato Francesco Gambardella, il risarcimento del danno da liquidarsi in altra sede, attribuendo intanto provvisionali da 100.000 euro ciascuno alla madre ed al padre della vittima, e da 50.000 euro al fratello di Massimiliano. I difensori di Berlingieri e Passalacqua, gli avvocati Salvatore Staiano, Gregorio Viscomi, e Nicola Tavano, avevano fin da subito annunciato di voler proporre appello. Secondo quanto sostenuto dalla pubblica accusa, Citriniti sarebbe stato ammazzato a seguito di un banale scherzo fatto con della schiuma spruzzata in faccia ad un minorenne rom, che avrebbe dato vita ad una lite iniziata dentro al centro commerciale, e ripresa all'esterno più tardi, dove il 24enne è stato ucciso, sempre secondo le accuse, dopo essere stato bloccato da diverse persone che lo hanno aggredito.
Tra queste persone, secondo la Procura, ci sarebbero stati Berlingieri e Passalacqua. A poche ore dal delitto le indagini condussero i poliziotti della Squadra mobile proprio a casa di Cosimo Berlingieri, dove la moglie di quest'ultimo affidò loro il figlio minorenne, ammettendo subito che era stato coinvolto nello scontro avvenuto alle "Fornaci". Per il ragazzo, diciassettenne che è anche cognato di Passalacqua, l'iter processuale è ormai compiuto con una sentenza divenuta irrevocabile, mentre per gli altri due si è ancora solo al secondo grado di giudizio che inizierà fra un mese. (AGI)